vanno appunto collocati a Brindisi e a Ferrandina e, a-d occidente, più lontano, attraverso la Basentana, fino a Salerno ». Si configura così, ci sembra, la possibilità (e la necessità, potr~mmo aggiungere) della formazione di una dorsale di industrializzazione, che non contraddice ai fini ed ai criteri che ora, per merito dell'on. Pastore soprattutto, sembrano prevalere in tema di indirizzi orientativi dello sviluppo in-dustriale del Mezzogiorno: una direttrice che salda in un sistema i poli di sviluppo e le aree già individu.ate capaci di costituire centri di attrazione -di uomini e di iniziative; una direttrice su cui si trova,· con l'area industriale del basso Basento, il nucleo industriale di Potenza nell'alto Basento; la direttrice insomma verso la quale dovrà gravitare la popolazione di quei territori ,di sistemazione adiacenti il cui sfollamento è più necessario che mai (si tratta del famoso « osso » montagnoso interno). E ·del resto, ad una soluzione di questo genere accen- . nava implicitamente l'on. Colombo, che, a detta ,di cc Mondo Economico », è stato l'unico uomo di governo cl1e 11ella cerimonia del 29 luglio non ha smarrito il senso della misura, quando prospettava l' esigenza di un rapido completamento della Basentana che dovrà collegare, per la via più breve delle valli, Taranto e Potenza (ma a proposito della Basenta11a, promossa solo recentemente a super-strada: perché la sua realizzazione va così a rilento?). La scelta ubicazionale, dunque, degli impianti petrolchimici di Ferrandina e -di Pisticci, alla luce di queste considerazioni e degli elementi di fatto di cui già si dis·pone, risulta cc ragionata »; e rappresenta u11buon i11izio,malgrado 110nsi ,possa escludere, anzi si debba senz'altro ammettere che il caso e la fortuita coincidenza di vari interessi abbiano contribuito a determinarla più di quanto non l'abbia determinata un programma coordinato di industrializzazione del Mezzogiorno, che del resto ancora non esiste. Ma di questo siamo gli ultimi a scan•dalizzarci, perché sono anni che questa rivista viene propugnando la necessità di una programmazione organica della politica meridionalistica. Auguriamoci che si abbia il più presto possibile; ed auguriamoci che le scelte tecniche procedano paralleleme11te alle scelte politiche, ad una nuova politica nel Mezzogiorno, le ct1i deficienze in fatto di classe dirigente possono seriamente compromettere i buoni programmi in- qualsiasi campo. Ma questo, delle deficienze -delle classi dirigenti locali del Mezzogiorno, che stentano a prendere coscienza delle nuove realtà, è un discorso a Clli qui possiamo solo accennare. Un'ultima -~onsiderazione, infi11e, a proposito delle condizioni di favore fatte alle industrie che utilizzeranno il metano di Ferrandina e dintorni sul posto : non pare che sia il ca·so .di scandalizzarsene, perché per Ferrandina e Pisticci non è stato fatto niente di più di quanto hanno fatto in situazioni analoghe gli Stati Uniti e gli altri gran.di paesi occidentali quando hanno voluto promuovere una politica per le aree ,depresse o sottosvilt1ppate; nel nostro caso l'Ente di Stato assicuran,do un facile ed economico approvvigionamento del metano, h; operato un intervento classico cli rieqt1ilibrio, dopo un decennio nel quale, per 1a 83 Bibliotecaginobianco
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