................. ._ ............. _,_.,_,.,_ .... -- ,_, ___ .... ,, .... _,... ... -···-···-··- -··-·..-•y••···~·-···-··-···-·"'-·"'-··········-·"-'''-········"·-"-·'·-·- - ... è largamente disabitata (molto meno comunque rispetto alla situazione che presentava 10 anni fa): ma già a Ferran-dina, e più giìi, presso Pisticci, essa si affaccia su uno dei più vasti comprensori di bonifica che sia stato valorizzato negli ultimi decenni nel Mezzogiorno, sulla piana di Metaponto dove la riforma agraria ha dato risultati notevoli sul piano sociale e sotto il profilo tecnico-economico (e .maggiori potrà darne in avvenire, allorché l'irrigazione, che oggi viene sfruttata al decimo delle sue possibilità per ragioni che sarebbe troppo lungo ricordare qui, sarà più largamente e più razionalmente praticata). Tra Ferrandina e Pisticci, dove sono stati rinvenuti ricchi giacimenti metaniferi, e Taranto - notammo già l'anno scorso su questa rivista - ci sono poche decine di chilometri di ininterrotta e fertile pianura; tutta l'area ·del basso Basento e del Metapontino già ora gravita commercialmente verso Taranto . . La contiguità del territorio taranti110, -dove si sta costrt1en.do il IV Centro siderurgico dell'Italsider ed è in via di formazione un distretto di industrializzazione, alla Valle del Basento cl1e si allarga nella pianura di Metaponto ( è qui che la riforma agraria sta realizzando il suo programma più impegnativo ·di costruzione ,di impianti per la trasformazione dei prodotti agricoli) fa sì che le due zone possono considerarsi t1n tutto unico: una sola area di sviluppo attuale, ben individuata ed omogenea, nella quale le risorse agricole sono state valorizzate su basi razionali e moderne, e che ha quel tanto di infrastrutture e di condizioni ambientali favorevoli che la caratterizzano positivamente nei confronti del territorio circostante (e varrà forse la pena di ricordare che nel progetto di sviluppo mediterraneo presentato recentemente alla Conferenza della FAO proprio la fascia costiera ionica •del Metapontino, dalla marina di Ginosa a quella di Nova Siri, è stata scelta come zona - pilota le cui esperienze e i cui risultati nel campo della produttività agricola e della migliore utilizzazione dei pro.dotti dovranno servire da esempio e da guida per la valorizzazione di altri territori del bacino del Mediterraneo). Se si tiene conto di tutto questo, e soprattutto del fatto che l'area industriale di Taranto non si trova poi al semplice stadio -della progettazione, si vede facilmente come la decisione di localizzare tra Ferrandina e Pisticci un complesso di industrie petrolchimiche (l'impianto ANIC, a Pisticci, per un investimento di 32 miliardi, e gli altri due, della Montecatini e della Manifattura Pozzi, che costeranno I rispettivamente 23 e 20 miliar,di, nel territorio di Ferrandina) le quali utilizzeranno poco più della metà - si badi - del metano estratto, ed occuperanno stabilmente 2500-3000 operai, sia meno arbitraria di quanto non si creda, perché i tre impianti-pilota e le attività collaterali che dovranno sorgere intorno non an-dranno a cadere nel deserto : andranno a collocarsi in un sistema di aree e di nuclei di attività agricole e industriali che ha in Taranto il proprio centro di gravitazione, e che coincide con un territorio riel quale gli investimenti pubblici e privati in ·agricoltura sono stati effettuati con una certa organicità; essi insomma configureranno un polo di sviluppo di indiscussa potenzialità es·pansiv~, 81 Bibliotecaginobianco I
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