Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

_,.,_, __ .,.,.,_, _______________ _ ... _.. .. .......... ""' ................................. ~ .. '4• .. •• .. - ... - • - .... _ .. -· -·-·· .. - • - _,,. - • Valle del Basento che il 29 luglio ·hanno applaudito l'on. Fanfani 'ed i ministri Colombo e Bo (le amplificazioni retoriche di taluni discorsi inat1gurali non possono interessarci, e) tutto sommato, non devono neppure aver convinto pienamente il pubblico lucano, che non può non ricordare altre promesse ed altri discorsi con i magri risqltati che ne sono seguiti). E i fatti, in sostanza, si possono ridurre ad uno solo, al ritrovamento del metano nella bassa Valle del Basento, e alla conseguente decisione di utilizzarne una parte s11lposto. Ora è noto quale importanza ha nell'economia moderna il metano, sia come fonte di energia, sia come materia prima per una vastissima gamma di prodotti chimici; ma pochi si rendono conto pienamente· del fatto che uno degli ostacoli maggiori all'industrializzazione del Mezzogiorno è tradizionalmente consistito, prima ancora che nelle deficienze del fattore umano - le quali so110innegabili, e non vanno trascurate o . sottovalutate - in due carenze fondamentali: nella insufficienza delle fonti di energia (e, si potrebbe aggiungere, anzi si deve aggiungere, 11ella politica dell'energia cl1e si è dovuta subire), e nella mancanza di materie prime. Le difficoltà ambientali non hanno certamente incoraggiato gli operatori economici delle aree più fortunate e più sviluppate del paese a prendere in maggiore co11siderazione gli incentivi predisposti per gli investimenti industriali nel Mezzogiorno; ma la remora principale all'iniziativa tanto degli indt1striali locali che di quelli del Nord nel territorio meridionale finora è stata rappresentata dalle tradizio11ali carenze cui abbiamo acce11nato. D'altra parte, non essendovi nel Sud un equilibrio tra risorse agricole e risorse industriali, era fatale il regresso del Mezzogiorno contadino, malgrado le opere di bonifica che si sono realizzate e la riforma agraria, rispetto all'Italia del Nord (vogliamo prescindere, in questa sede, dalle responsabilità della classe dirigente cl1e troppo fatalisticamente ha accettato il corso naturale delle cose, laddove invece esso poteva in parte essere corretto con. una politica più coraggiosa). Con il ritrovame11to dei giacimenti metaniferi nella Valle del Basento - e a quanto sembra, negli Abruzzi - il Mezzogiorno, tradizionalmente povero di risorse naturali, viene posto di fronte alla possibilità di colmare in tutto o in parte, nel giro di qualche decennio, alcune delle sue maggiori deficie11ze; il che significa che diventa più breve la via per risollevarne le condizio11i economiche e per attenuare le differenze di ambiente che lo caratterizzano negativamente rispetto al resto del paese; di fronte al fatto nuovo della scoperta del metano il discorso sulla industrializzazione acquista una concretezza ed una dimensione diverse, e la politica di sviluppo del Mezzogiorno trova un supporto più consistente e -di più immediata efficacia degli incentivi su cui finora si è appoggiata, con risultati circoscritti. Tutto ciò, naturalmente, a patto che gli organi pubblici siano all'altezza dei loro compiti, e che sappiano tempestivamente adeguare alla nuova realtà gli strumenti della politica meridionalistica : la d1.sponibilità della nuova fonte di energia per se stessa può valere poco se 79 Bibliotecaginobianco

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