. - .......... - -··-··· - . -;·•·"· -: -·····-· . ·-··- - -··". - - .... ...·-····-. -.......... -··-. - . -····-·-········---·-··-·--··-···-,,-····-···················· , .. motivi possono essere molti,_ e si può anche deplorare che la classe politica non apprezzi adegt1atamente il lavoro intellettuale svolto al servizio dello Stato. Ma è certo cl1e se altre categorie di lavoratori hanno, proporzionalmente, migliorato di più la loro situazione rispetto a quella di quaranta o cinquant'a11ni fa, il merito è anche loro, della loro matu~ rità sindacale. E se gl'insegnanti l1anno regredito meno dei bibliotecari, merito non piccolo va alla loro (relativa) maggior coesione di categoria, alla maggior efficienza sindacale, alla maggiore coscienza dei propri diritti e volontà di farli valere. La categoria degl'insegna11ti (elementari, medi, universitari) si è tutt'altro che liberata dall'individualismo, è lontana dall'avere il robusto spirito associativo che ha consentito le grandi avanzate dei lavoratori di questo secolo; tuttavia ha già fatto molta più strada in tale direzione che non la categoria dei bibliotecari. Questi ultimi pare non si re11dano abbastanza conto che 11el mondo moderno l'individt10 può difendersi e farsi valere solo se è associato strettamente e perma11entemente con altri individt1i cl1e abbiano com11ni con lui interessi e aspirazioni. L'individuo isolato, oggi, è socialmente indifeso. Nel campo del lavoro, in particolare, solo il sindacato può difendere gl'interessi del singolo e di tt1tti. Si può dire, qt1indi, che i bibliotecari pagano ora lo scotto del lungo rifiuto d'accettare la realtà del mondo contemporaneo con le sue esigenze associative. So]o da qt1alche mese la situazione « si è messa in movimento », sono sorte iniziative di raggruppamento, si sono avuti contatti e colloqui; ma la strada da percorrere per realizzare un' organizzazio11e sindacale efficiente è ancora molto lunga, e non sgo1nbra d'ostacoli e d'incertezze. ROBERTO BERARDI Herningway e i critici italiani La tragica morte di Ernest He1ningway ci ha permesso di constatare quanto alto fosse ancora il mito e quale risona1nza ancora avesse tra di noi il suo personaggio. E ciò i10n solo per la unanime commozione che ha destato la sua fine, in Italia co1ne in tutto il mondo, e neppure per il larghissimo spazio che la stampa· ha dedicato alla sua figura e alle sue opere; ma perché tutti i commenti e tutte le testimonianze hanno dimostrato la tendenza a co11fondere in un'unica i1n1nagi11elo scrittore e « il pers·onaggio » . Se si scorrono con attenzione le decine di articoli comparsi in Italia dopo il tra'gico cc incidente » di Sun Valley, si trova che la maggior parte di essi sono stati scritti pensando più al personaggio che all'opera e alle conquiste dell'artista. Pocl1i - come vedremo - coloro che sono riusciti a liberarsi di questo im1Jaccio e a tentare un bilancio storico critico di I-Iemingway. Sarebbe comunque affrettato accusare di provincialismo la critica italiana: l' cc Observer » in Inghilterra, l' « Express » e 70 Bibliotecaginobianco
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