Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

··················••«••················ ..·· .. ·········-··••«·•·"············ ......, .._............................... .,.. ., •" " '" -• .., ...., .., ..,.,.,.., ..., ..,., ' .,. '"' "" .,.,. ' ,.. " ..., ...,.,,.. '" """ "" ..,,,. • " ,., ..•.,,.., '.,., .._,.,,..,.,.., ••• "'""""•"""'.., '"'"""'""•'" .........."•• "'Ll"""t•" 't"'""J."""'"" •~1• •""'"""V'"_., ,,...,._,,., " ., "W•• possono contare sull'esistenza in Sicilia di un potere extralegale a sostegno dei propri sordidi interessi, e possono d'altra parte gridare allo scandalo, rinfacciare alle forze democratiche la responsabilità di non aver saputo affrontare la questione della mafia con l'energia e i risultati che si attrib.uiscono al prefetto Mori, inviato nell'isola dal fascismo. A sventare le manovre della destra, e a porre ciascuno2 , le forze reazionarie soprattutto, di fronte alle proprie responsabilità, dal momento che il problema dell'ordine pubblico in Sicilia è innanzitutto un problema politico-sociale, non e'è che lo strumento dell'inchiesta parlamentare : è lo strumento a cui fanno ricorso tutti i grandi paesi democratici quando e'è da procedere alla bonifica civile di tutto un ambiente; ed è lo strumento che potrà co11sentire ai grandi partiti nazionali - troppe volte cl1iamati in causa per i presunti legami di taluni esponenti periferici con le consorterie mafiose, e che per le loro stesse dimensioni sono esposti alle infiltrazioni degli amici della mafia - di allontanare da sè ogni sospetto. Ma il governo, a questo p.unto, in occasione della discussione in aula della proposta di inchiesta del senatore Parri, deve avere il coraggio di asst1mere t1n.aposizione diversa da quella sostenuta dal senatore democristiano Mario Zotta e dalla maggioranza della co1nmissione senatoriale cl1e ha già esaminato la proposta di legge, proponendone, all~- fìne, il rigetto. ~e tesi del senatore Zotta e della maggioranza della commissione sono state accolte con sorpresa e con rammarico negli ambienti parlamentari e in alcuni ambienti democristiani; stupefacente è stata la conclusione, ma più ancora la motivazione con -cui si è voluto raccomandare il rigetto della proposta di legge. La sorpresa è stata tanto maggiore, perchè sembrava che nelle file democristiane si fosse fatta strada la convinzione della necessità di una inchiesta parlamentare sulla mafia; la D.C., infatti, avendo il maggiore interesse a fugare i sospetti che circondano nell'isola la sua azione politica, ha tt1tto da guadagnare da una indagine cl1e metta finalmente in luce contro quali ostacoli e difficoltà deve lottare un grande partito per rimanere immune dal contagio di un ambiente non solo politicamente degradato. E, del resto, avevamo letto dichiarazioni di democristiani autorevoli a favore della 1Jroposta socialista, avevamo letto il commento dell'Agenzia Radar, portavoce della sinistra di base, la quale aveva raccomandato che u~a inchiesta sulla mafia, più che mai necessaria, non si limiti ad indagare sull'aspetto esteriore_ del fenomeno; potremmo aggiungere che lo stesso governo ha riconosciuto recentemente di non essere contrario ad una inchiesta. Alla luce dell'atteggiamento di ambienti ufficiali del partito a cui ci siamo riferiti, avremmo do·vuto aspettarci un voto favorevole alla proposta socialista, contenuta come è noto nei limiti della ragionevolezza; invece la commissione, accoglien-do l'invito del relatore di maggioranza Zotta, ha proposto il rigetto della proposta di legge, tra le lodi dei giornali di destra. L'errore commesso nell'aprile scorso, potrà però essere riparato, ripetiamo, quando la proposta di legge dovrà essere discussa - ci au64 Bibliotecaginobianco

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