Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

masti impuniti. La polizia, sempre più impotente a riportare l'ordine e il rispetto della legge nell'ambiente, non ha saputo far di meglio che inviare al confino in Val Cismon l'unico figlio del Riolo non ancora ucciso, per proteggerlo. E si potrebbe continuare, nell'elenco. Ma a cl1e pro? I fatti sono noti, il tragico bilancio dei delitti di mafia è stato più volte tentato dalla stampa; q11el che non è 11oto, che resta ancora inesplicabile è la volontà -del governo e del partito di maggiora11za a proposito della situazione •dell'ordine pubblico in Sicilia. Ma il problema non può più essere el11so senza caricarsi di una pesante responsabilità: percl1è il quadro in1pressionante di delitti sanguinosi, di attentati, di intimidazioni, di ricatti che presentano alcune provincie siciliane non è l'espressione di una mentalità cc primitiva » di quelle popolazioni, come qualcuno vorrebbe far credere, ma il frutto di un ambiente politicamente e socialme11te degradato perchè dominato d·ai privilegi; di un ambiente nel quale una classe politica corrotta e sopraffattrice non esita qualche volta - anzi troppe volte - a ·entrare in collusione con le consorterie mafiose, di esse si serve e da esse silascia condizionare. La lotta alla diga di Partinico conferma la triste verità di una simile diagnosi: ogni sforzo per la rinascita dell'isola sotto il profilo economico e sociale può essere destinato a fallire, se non viene affrontato alla radice, con tutti i mezzi, il problema della eliminazione della delinque11za organizzata che in alcune provincie siciliane tende a espandere progressivamente la propria attività grazie alla protezione dei gruppi ·reazionari dominanti, che rendono vana ogni azione dei pubbli~i poteri, dalla polizia alla magistratura. L'occasione per affrontare con spirito nuovo e con la volontà di non lasciarsi ancora una volta bloccare dagli oscuri interessi che in Sicilia si oppongono a qualsiasi tentativo di rinnovan1ento si offrirà ancora t1na volta al governo e al partito di maggiora11za prossimamente) quando il Senato dovrà pre11dere in esa1ne, nell'aula, la proposta di inchiesta parlamentare s11llamafia presentata dal senatore Parri. Noi ci auguriamo che essa non vada perduta, perchè l'esigenza di restituire alla normalità alcune provincie della regione sicilia11a è diventata improrogabile. Ma perchè l'occasione non vada per,duta il governo deve energica- · mente e autorevolmente dichiarare che esso non teme una inchiesta parlamentare, anzi la sollecita. In Sicilia si è in presenza di una sitt1azione eccezionale, caratterizzata da condizioni particolari ed eccezionali; è git1sto dunque che si indaghi sull'ambiente. Da una grande il\dagine sull'ambiente in c11ialligna la mafia può sortire una mobilitazione dell'opinione pubblica nazionale e siciliana, una nuova responsabilità dei partiti, un rinfrancamento degli stessi organi che presiedono all' ordine pubblico, un incoraggiamento alle forze sane locali cl1e oggi lottano in condizioni disperate; rifiutarè, per -µn compito di tanto impegno, qual'-è quello della lotta all-a mafia, la collaborazione del Parlamento sarebbe, al punto in cui sono giunte le cose, colpevole leggerezza; e, tutto sommato, così si farebbe il gioco delle forze reazionarie, che dal permanere della situazione attuale possono trarre un duplice guadagno: 63 Bibliotecaginobianco

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