' internazionale; ora non lo è più, e lo, ha ribadito· anche a prop·osito ·della questione di Berlino· respingendo una propo1 sta recente dei comunisti. La p·olitica delr apertura a sinistra, aricora cos:ì lontana dal suo compimento, ha dunque provocato per ora un indebolimento del!'op.- posizione di tipo· cominf ormistico alla politica atlantica, della quale si può dire che risulta accettata oramai, sia pure in una sua interpretazione . molto· restrittiva, dalla maggioranza clel P.S.I.; con gr~·nde disjJetto dei comunisti. Noi non condividiamo certamente il neutralismo del P.S.l.; ma riteniamo che nella sua attuale formulazione esso costituisca comunque un imp·ortarite passo avanti dei socialisti italiani riella direzione che i socialisti europei seguono, d'a tempo. E riteniamo altresì che, quando si giudica della situazione italiana di oggi, e di quella europea, so·no assai più eterogenei rispetto· a una cc politica estera di ampio e lungo respiro, » certi passi indietro del P.L.I. (l'adesione dell'on. Malagodi alla formula gollista delr « Europa delle p·atrie » costituisce un esempio· significativo, cui un altro se ne può aggiungere, di carattere più particolare, quello della faccia feroce clell'on. Martino: nei confronti delf Austria per la questione altoatesina) di qttl!,nto non lo sia il neutralismo· socialista. E se certe sottigliezze e certi tatticismi dell'on. Lombardi destano· qualche legittima preoccupazione, esiste d'altra parte la continuità e la serietà delle posizioni di politica estera delI'on. Saragat, e non soltanto delr on. Saragat: ci sono . La Malfa e Reale sulla cui decisione a non cedere di un pollice sulla politica atlaritica ed europeista, e di non mercanteggiarne l'interpretazione con il pro·gramma dell'ap·ertura a sinistra, non può essere messa in dubbio da nessuno che conosca i precedenti e gli attuali orien,tamenti politici dei due leaders repubblicani; e ci sono· i raclicali del cc Mondo », con Carandini e Pannunzio, che sono tanto vicini al P.S.I. e che forse faranno, ancora una vo,lta lista comune col P.S.I. alle prossime elezioni politiche, come alle precedenti elezioni amministrative, ma sempre e soltanto se non si chiederà ad essi da parte clel P.S.I. di fare concessioni tali da modificare anche parzialmente la linea politica da essi seguita, che è, come è sempre stata, atlantica ed europ·eista. Questa linea politica è, durique, assai ben presidiata dai fautori dell'apertura a sinistra; e i socialisti lo sanno assai ben.e. L'apertura a sinistra non ha e non deve avere come sua posta alcuna modificazione della politica estera italiana in senso neutralista. E c'è, d'altra parte, un'area di possibile convergeriza fra sinistra clemocratica e socialisti clie 4 Bibliotecaginobianco
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