Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

\ Sicché, effettivamente, la crescita demografica produce effetti negativi per lo sviluppo, quali l'esaurimento accelerato delle limitate scorte mondiali di risorse insostituibili; l'aumento del livello dei costi (con l' accrescere le industrie costose); il ritardo nell'a1 ccumulazione capitalistica; ( il rallentamento o addirittt1ra l'annullamento del ritmo di incremento del reddito medio pro capite. 11. - Ad alcu11i sembra strano parlare di una fertilità ridotta come di un aiuto iniziale per l'industrializzazione; e la prospettiva' che a questa considerazione si richiama appare a taluno del tutto inverosimile 19 , poicl1é ·nel passato è stata piuttosto la riduzione della fertilità che ha dovuto sperare nel progresso industriale. In verità, la situazione di squilibrio demografico si è accentuata in questi ultimi anni a causa del disuguale andamento dei tassi di natalità e di mortalità. « In alcune regioni l'elevata fecondità è ormai una tradizione, non solo accettata ma resa pressocché necessaria dall'ambiente e dal modo di vivere che vi si sono andati formando. In altre, dove in passato si manteneva alta la natalità allo scopo di co1npensare gli effetti di una mortalità molto elevata ... si continua ancor oggi a procreare come se la mortalità fosse rimasta quella di 11n tempo... Ancl1e se verranno presi provvedimenti, è probabile che ancora per diverse generazioni la natalità non. diminuisca con lo stesso ritmo della morta_lità, con la c~nseg·uenza di rendere più difficile durante tutto questo tempo il raggiungimento di u11tasso di sviluppo economico soddisfacente » "2o. Quello che, perciò, bisogna chie~ersi in tali circostanze è se sia possibile pér questi paesi aumentare la propria produzio11e con un ritmo uguale o, meglio ancora, più rapido di quello dell'aumento di popolazione. Ed è appunto a questo interrogativo che noi abbiamo cercato di rispondere. 12. - L'aumento di popolazione è fattore negativo di sviluppo nelle aree arretrate, o, meglio, è osta'colo allo sviluppo dei paesi un,commited. Una semplice riduzione della natalità non è, infatti, strumento diretto di economie betterment, ma solo la rottura dell'ormeggio che impedisce all'economia di prendere il largo, nonostante gli stimoli e-i tentativi di abbrivo. I Si deve, perciò, dissentire, nello stesso tempo, anche da coloro che 19 DAVIS K., Population and_ further spread of industrial society, « Proceedings of the American Philosophical Society n, g.5 (Febr. 1951), p. 328. 20 SLESINGER R. E., Espansione demografica e paesi sottosviluppati, ,, Mercurio », anno III, n. 6, pp. 82-83. 57 Bibliotecaginobianço

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