Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

nale per destinarla ad impieghi produttivi, dobbiamo convenire che la soluzione di questo problema sarebbe assai facilitata se, per effetto ai trent'anni di natalità ridotta, dimjnuisse il numero dei consumatori senza una ·riduzione collaterale né delle forze lavorative né della produzione totale 11 • Secondo i calcoli del Coale, una nrtalità ridotta (di 1/2), rispetto ad una natalità immutata, fa: aumentare del 40% entro 30 anni il reddito disponibile per lavoratore adulto. Un altro studio sull'argomento, condotto da un punto visuale genuinamente econometrico, è stato compiuto dalla rivista cc Population ». In questa inda'gine· è stato calcolato che, con l'attuale ritmo di espansione demografica, neppure un tasso di investimento doppio del1' attuale, cioè pari al 10% del reddito nazionale, riuscirebbe a salvare i paesi sottosviluppati da un'ulteriore contrazione dei loro consumi pro capite; questi ultimi conserverebbero il loro livello attua'le se la natalità diminuisse in modo immediato, ma lento; e solo se 1~ diminuzione fosse immediata e rapida i consumi stessi potrebbero raddoppiare in un periodo di 80 anni (!). Per ottenere tale risultato in 35· anni, il tasso diinvestimento dovrebbe essere del 14-17% nel caso di una diminuzione immediata e rapida della natalità, del 17-20% nel caso di una diminuzione tardiva e lenta e del 18-2.5% nel caso di una natalità inalterata. Il .. rapporto in questione è attualmente a-ppèna del 5%ed anche nei paesi progrediti raramente supera il 12-18%. Per portare, in 35 anni, i paesi sottosviluppati ad un reddito mensile pro capite di 4.200 lire (I) bisognerebbe investire: a) - in caso di diminuzione .tardiva e lenta della natalità, da un minimo di 26.400 miliardi di lire nel primo anno fino ad un massimo di 130.000 nel trent~- cinquesimo; b) - in caso di una diminuzione immediata e lenta, da un minimo di 21.100 miliardi ad un massimo di 115.400 18 • 10. - Dopo tutte le considerazioni· e testimonianze che precedono, risulta chiaro che un'espansione demografica comporta:, nei paesi sottosviluppati affiitti d~ sovrapopolamento, la necessità di destinare una certa aliquota del re-ddito nazionale agli investimenti demografici, mentre, in assenza di sovrapopolamento, la stessa somma potrebbe servire ad accrescere p~ù rapidamente il prodotto ·ed il reddito medio pro capite. 17 CoALE A. J., cit., p. · 17. 18 BIAs, L' aide aux pays sous-développés: fiction ou -réalité?, « Perspectives ». \ Bibliotecaginobianco 56 I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==