Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

/ ' Ed ·allora non si può eludere il grosso interrogativo su quale posto assegnare nei paesi sottosviluppati a quel fattore influente che è la ere- , scita' della popolazione. Tutta una schiera di scrittori che si sono occupati dell'argomento in relazione ai problemi dello sviluppo (Belsha\Y, Buchanam, Ellis, Lewis, Nurkse, Spengler, Viner) ha considerato l'aumento di popolazio11e come un fattore negativo, un· ostacolo indiscutibile allo svilup-po economico dei paesi arretrati. Lo stesso atteggiamento, è stato tenuto anche dai Goven1i dei paesi sottosviluppati: in Ind-ia, ad esempio, già nel prin10 piano quinquennale furono stanziati 6,5 milioni di rupie per effettuare « ricerche sui metodi più opportuni di stabilizzare la popolazione » . 5. - Volendo condurre un'analisi scientifica e sistematica del problema, bisogna porsi come reale test il segue11te interrogativo : cosa accadrà nelle aree sottosviluppate (e sovrapopolate nello stesso tempo)? Il saggio d'incremento demografico è destinato a stabilizzarsi, a crescere, ovvero a ridursi in relazione ai programmi in corso o in preparazione, destinati ad avviare un autonomo processo di sviluppo economico? · Il problema metodologico è certo molto difficile, poiché non ci si può accontentare dei risultati ottenuti servendosi delle us11ali ipotesi ceteris paribus: non ci si può accontentare semplicemente di ciò cl1e appare desiderabile o possibile, ma bisogna realmente vedere che_cosa accade e che cosa accadrà. Per quanto riguarda i paesi sviluppati _e ind11st1ializzati, sembra che l'aumento di popolazio-ne eserciti un'influenza favorevole sull'eco11omia, in quanto mantiene sostenuti anche gli investimenti, cosa che assicura il continuo riammodernamento ed arricchimento dell'apparato produttivo. Questa teoria « ristagnista· » trova, ciononostante, numerosi critici, come il Brockie, per il quale una popolazione stazionaria non prelude necessariamente al ristagno: cc Famiglie di minori proporzioni spenderanno di più per l'abitazione, le automobili, l'abbigliamento e beni va1·i allo scopo di elevare il loro tenore di vita... Più famiglie avranno ]a casa propria, e la crescente percentuale della popolazione a·dulta e vecchia richiederà beni per i quali occorre un maggiore investimento »8 • Né può preoccupare, per altri, l'aumento della proporzione dei vecchi nella popolazione, dovuto alla diminuzio-ne del saggio di mortalità. 8 BROCKIE M. D., Population Groivth and Rate of Investment, « Southem Economie Journal », 17 (July 1950). 50 Bibliotecaginobianco •

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