Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

mondiale si avvicini ad un livello stazionario: e questo quinto è composto principalmente da popoli che godono già di redditi relativamente alti. Qualcosa come un altro quinto, sebbene definibile come proto-stazionario, può subire un incremento del 50 o più per cento in un mezzo secolo. Ed anche i popoli che compongono questo quinto stentano a ricavare redditi superiori ad una misura mediocre, a ca·usa delle loro limitate disponibilità di territorio e risorse. Il resto della popolazione mondiale (60% circa) è in espansione, nonostante che i suoi membri ricavino, già allo stato attuale, redditi molto bassi e pur essendo scarsamente dotati di territorio e risorse essenziali per far fronte al numero crescente di abitanti 6 • 4. - Alcuni studiosi della teoria dello sviluppo economico si basano troppo sulla esperienza storica dello sviluppo· occidentale del secolo XIX. Allora operarono a favorire lo sviluppo e11ropeo almeno quattro mhggiori fattori, che non è detto operino anche nella situazione attuale: . a) esistenza qua e là di regioni disabitate; b) la fortunata introduzione di mutamenti sociali e politici che portarono alla riduzione della· mortalità; e) il rinvenimento di materie prime in quantità e natura tali da permettere un particolare tipo di economie b_etterment ( quello industriale); d) i miglioramenti tecnici e la creazione di infrastru~ture di base (in pa'rticolare strade rotabili e ferrovie la cui costruzione impegnò no- ., tevòli forze di lavoro) 7 • È chiaro che ora alcuni di questi fattori non sussistono più, o per lo- me-110non esercitano la medesima influenza che furono in grado di esercitare nel passato. Oggi, poi, è assai più· difficile di allora ricorrere alla valvola· di sicurezza rappresentata dall'emigrazione. E gli sbocchi stessi sono divenuti più limitati, mentre le spese ,di trasferimento e di sistemazione sono di gran lunga più elevate e le prospettive di miglio·- ramento sono, purtroppo-, più incerte. È pericoloso, perciò, fondarsi troppo sulla esperienza occidentale del secolo XIX nel formulare i piani di sviluppo. I fattori influenti non sono più tutti gli stessi, ovvero incidono in misura e direzio-ne diverse. Cosicché non si può liquidare la obiezione che u-na'popolazione in aumento rappresenti un ostacolo allo sviluppo, sbandiera11do l'esperienza del secolo .scorso, allorché la riduzione dell'indice di natalità fu effetto e non causa dello sviluppo eco- • nom1co. 6 SPENGLER, J. J., T,he Populatiori Obstacle To Economie Betterment, « American Economie Review », May 1952. 7 BoWEN I., Population, Nisbet, London 1954, p. 33. 49 Bibliotecaginobianco /

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