Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

/ possedi1nenti particellari contadi11i; mentre le esperienze fatte in quei territori appaiono oggi proficuamente ripetibili - con le variazioni suggerite dalla maggiore esperienza - in territori ·di' analoghe caratteristiche economico-sociali (Ramadoro ). Se queste sono le forme valide di conduzione, evidentemente molte di quelle attualmente in vita sono -destin.ate a profonde mutazioni, verso un assetto in cui proprietà, impresa e lavoro sia110qttanto più possibile unite nelle stesse mani. Così, in merito ai problemi di natura contrattuale, veniva proposta la riforma delle antiquate norme del Codice civile. Sulla mezzadria, in particolare, veniva espresso un parere negativo, in quanto là dove essa ancora resiste sopravvive gravando sulla sotto - remunerazione del lavoro e dei capitali conferiti dai contadini, perché attribuisce a questi un reddito per unità sempre molto inferiore a quello medio dei salariati. Anche l'affitto, complessivamente, non si ritiene che abbia dato buona prova, per il persistente assenteismo dalla proprietà e la elevatezza dei ca11oni. Pertanto, è stata proposta l'attuazione di interventi differenziati di riforma delle strutture nelle aree ed aziende arretrate - -dove la bonifica non ha operato o non l1a saputo imporre l'adeguamento ·delle aziende al miglioramento delle infrastrutture - in varie forme : esproprio immediato ove è manifestamente assente la proprietà e l'impresa (poderi abbandonati e residui di latifondo .capitalistico); piani di trasformazio·ne per zone omogenee; esproprio degli inadempienti ai piani, dando anche la possibilità di vendita preventiva delle aziende a chi non intende confor1narsi ad essi (Luciani). Gli interventi riformatori di questo tipo dovrebbero servire a·d arrotondare le proprietà conta-dine insufficienti in modo da creare proprietà di dimensioni ottimali, cui dovrebbe essere richiesto l'impegno di associarsi in cooperative di servizio e di trasformazione dei pro·dotti. Sorgono così i problemi di mercato, che la Conferenza aveva già affro1 ntato nel dibattito della terza commissione. Si deve ten,dere ad unifì-care i mercati dei vari pro-dotti agricoli, così da favorire la creazione di un mercato unico nazionale e non già una serie di tanti mercati locali o settoriali. Pertanto, una politica di interventi sui prezzi deve ten·de're all'equilibrio fra doma·nda e offerta dei prodotti agricoli nel qt1adro di una politica di costante incremento dei consumi; deve assicurare una certa stabilità ai prezzi ·dei pro-dotti agricoli; deve tutelare i consumatori per quanto rigu·arda genuinità e difesa igienico-sanitaria dei prodotti. Gli strumenti p-er una tale politica in parte esistono e in 44 Bibliotecaginobianco

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