e l'impresa di consumo in azie11da e impresa per il mercato, salvandone l'autonomia, ma coordinando e con,dizionando l'a~tività dell'impresa ed il tipo di organizzazione dell'azienda ai fini dello sviluppo produttivo. Non quindi parten,do da concezioni astratte, ma compiendo interve11ti rifoITllatori che rispondono già a esigenze evolutive che sono proprie del sistema economico, si può affrontare il 11odo dei problemi agricoli; i quali van·no pertanto visti nel quadro dello sviluppo economico generale, ancl1e perché il processo di razionalizzazione delle strutture e delle produzioni agricole renderebbe più grave e pressante il problema della disoccupazione, ove la massa di forze che il processo di sviluppo libera in u11settore non potesse essere riassorbita negli altri settori (Viglianesi). Alla destra economica, che ammette una programmazione di tipo p11ramente previsionale ed i11terventi dello Stato in funzione soltanto congiunturale, la sinistra democratica oppone una concezione della programmazione economica che nasce nel quadro stesso della nostra Costituzione clemocratica, come esigenza di uno Stato politico mo-derno, per segnare i confini tra autorità e libertà. Perché la programmazione è non altro che un giusto lasso di tempo cl1e i poteri pubblici assegnano alla loro azione, in modo che il privato, di fronte ad esso, abbia chiaramente delimitato l'ambito della sua sfera d'azione (Morlino ). La programmazione si completa in un piano di sviluppo, e, poiché bisogna portare il principio della pubblicità responsabile nella formazione del piano, nasce l'esigenza dei piani ·di settore, dei piani locali, dei piani particolari come atti politici ed en1anazione di organi che siano l'espressio·ne della pluralità politico-economica di 11na società democratica. In questa prospettiva è più urgente che mai procedere in agricoltura a tutte le riforme strutturali relative al fondo, all'azien-da, all'impresa, in base ai criteri, che inducono a ritenere superati od in via di superamento i tipi di impresa assenteista ed i tipi inidonei ad affro·ntare i problemi di mercato. Mentre d'altro canto si consolid.a la necessità di svil~ppare un tipo di impresa a base familiare non necessariamente piccola, e capace di affrontare il mercato anche con l'ausilio di strutture cooperative; un tipo di impresa silvo-pastorale nelle zone cosi-ddette di agricolt11ramarginale e un tipo di impresa capitalistica attiva. Pertanto, anche la· redistribuzione fondiaria effettuata dalla riforma ha migliorato e non aggravato il process9 di polverizzazione ,della terra, poiché la proprietà espropriata era in effetti lottizzata in una miriade di precari ' 43 ... Bibliotécaginobianco
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