Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

' di sviluppo se no11fosse arm·onizzato nelle sue componenti settoriali e territoriali », perché cc i problemi dell'agricoltura o-dierna in Italia, come in tutti i paesi industrialmente progrediti, non si portano a soluzione solo attraverso una politica di settore... ma si impostano nel quadro dello sviluppo armonico dell' eco11om.iae della società nazionale ». Erano, queste, constatazioni di grande rilievo per chi - come · noi - aveva auspicato cl1e la Conferenza si esprimesse con chiarezza circa alct1ne fondamentali carenze di i1npostazione che erano state rilevate nel Piano verde, il quale, pur essen,do nato nella sua prima formulazione con le ambizioni di un programma organico, non aveva tuttavia corrisposto alle premesse e non aveva ottemperato ad alct1ni essenziali presupposti per poter essere qualificato come tale: non si inquadrava i11un piano di sviluppo di tutti gli altri settori produttivi, non apprestava strumenti adeguati al centro e alla periferia per la direzione ed il co11trollo degli investimenti, non prevedeva una legislazione particolare per il cambiamento dei rap1Jorti fra proprietà, impresa e lavoro, vale a dire delle con-dizioni di fondo, strutturali dell'agricoltura. D'altra parte nel Piano non si teneva adeguato conto del fatto che la nostra agricoltura va ad inserirsi nel IJiÙ ampio quadro dell'economia dei cc Sei », la quale dovrà avere caratteristiche omogenee; sicché il rafforzamento di forme di conduzione superate, come la mezzadria - sulla quale il Piano insiste - porterebbe a spendere male in imprese la cui sorte appare comt1nque segnata. Una seconda carenza fon,damentale nella concezione del Piano verde ·derivava dalla sua difettosa « strumentazione »; nelle sue finalità e direttive d'interventi, cioè, non era110 previsti strumenti di programmazione, di indirizzo e di controllo che potessero consentire di trarre il massimo profitto da una eventuale ed auspicabile maturazione di interventi radicali - nel senso di un più sostanziale rinnovamento delle strutture - che si sperava sarebbero venuti configt1randosi proprio con l'approfondimento della situazio11e agricola da parte della Conferenza. Su questo punto, e su quel che c'è da fare al di là del Piano verde, la seduta con ct1i si è aperta la fase conclusiva della Conferenza ha recato un contributo ·notevole, soprattutto con le tesi sviluppate dal prof. Rotini nella relazione dei lavori della prima Commissio11e. La relazione Rotini ha precisato a quali condizioni si può parlare effettivamente di programmazione, poiché cc non è sufficiente che la legge •determini i fini generici che con i programmi si voglio-no raggiungere. Occorre anche la specificazione dei fini, l'indicazione dei mezzi la ' 38 Bibliotecaginobianco

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