Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

spo11sabilità. Abbiamo assistito, allora, ad un dibattito serrato e costruttivo, nel corso del quale sono cadute dapprirria le pretese, poi le tesi rispettabili ma sorpassate, infine quelle proponibili in un diverso qua-dro politico e costituzio11ale ed anche in un diverso contesto economico ·generale. La Conferenza era nata nel segno ,di u11a grand-e incertezza, d'altronde facilmente spiegabile; i promotori infatti avevano fatto capire cl1e con l'iniziativa ci si riprometteva soltanto di acquisire una testimonianza diretta delle esigenze degli operatori e dei lavoratori agricoli ed una documentazione sulla sittiazione delle campagne, non potendosi, allo stato attuale, prendere impegni precisi di mutamento radicale degli indirizzi della politica agraria italiana, sia perché mancano gli strumenti operativi di una 11uova politica, sia perché non si è ancora ,delineato quello schieramento parlamentare che una tale politica consideri non solo possibile ma necessaria. Questa incertezza si rifletteva negli stessi discorsi di apertura del Presidente del Co11siglio e dell'on. Campilli, il quale ultimo però ·dimostrerà ben altra determinazione e consapevolezza delle urgenze cl1e· la crisi agricola impone, nélle fasi successive della Confere11za, quando si sarà palesata - come vedremo - la possibilità di pervenire a risultati non semplicen1e11te accade1nici e conoscitivi, ma cl1e potranno infltiire sugli orientamenti della politica agraria del paese. · L'agricoltura - aveva detto Can1pilli nel discorso iniziale - presenta cc squilibri nel rapporto fattore umano-pro-duttività; residue strutture fondiario-agrarie ed aziendali inadeguate al progresso tecnologico e alla1 econo~ia di mercato; persistenza di rapporti fra impresa e mano d'opera non risponde11ti ai n11ovi tempi; strutture industriali e merca11tili insufficie11ti ». Pertanto, il· presidente -del CNEL avvertiva che data la gravità dei 1Jroblemi, lo sforzo rlei partecipanti doveva essere volto non a stabilire cc impossibili generali consensi e convergenze, ma verso una costruzione rigorosamente razionale ed organica cl1e tenga conto \ dei diversi e contrastanti pareri ». Era forse, questa secon,da proposizione, un atto di parziale sfiducia sulla effettiva potenzialità cc coagulante » di un dibattito così vasto e condotto da forze eterogenee nei presupposti così -dottrinari come economico-politici. Ed erano in molti, infatti, con l'on. Campilli, ad attendersi dai lavori della Conferenza l'enunciazione pura e semplice, alqua11to accademica, di diverse linee di azione ugualmente sostenibili e possibili in relazione a ,diversi criteri di valore. Una se1nplificazio11e·dei termini del dibattito eq un primo elem·ento 35 Bibliotecaginobianco

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