Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

ed attraverso essi si compie una parte rilevante ,dell'attività politica, e quindi regolarli come istituzioni di una democrazia m•oderna. Bisogna ripensare le modalità dell'attività legislativa dei parlamenti e supplir~ alla loro incapacità di controllo tecnico-economico con organi · nuovi. Bisogna affiancare ai parlamenti altre assemblee per la pianificazione economica. Bisogna dar vita ad uno statuto pubblico degli strumenti di comunicazione di massa e dell'1nformazio11e. Bisogna,. finalmente, rafforzare l'esecutivo, mettendo in pratica la massima famosa di Alexander Han1ilton, che « il modo di far salva la libertà non consiste nell'abolire l'esecutivo, ma nel rafforzare i poteri residui del popolo », tenendo presente che la primaria garanzia della libertà, i11 regime democratico, è il sindacato di costituzionalità non solo delle leggi ma anche degli atti del governo. Questa, che qui si è accennata, non v11ole essere affatto una lista esauriente delle riforme che appaiono necessarie. E del resto non poteva esservi una tale lista in un articolo carne il nostro, nel quale si voleva soltanto accennare sommariame11te alle ragioni della crisi delle istituzio.ni democratiche nel nostro tempo. Poichè se una diagnosi generale può essere fatta ripensan-do unitariamente le esperienze di tutti i paesi democratici, ciò che non può essere assolutamente comune a tutti tali paesi è l'indicazione dei rimedii. Pure, ci sembra che le riforme sottintese negli accenni che si sono fatti più sopra possano tutte essere largamente specificate e particolareggiate per il nostro paese. Ad ogni modo, la cosa certa è che una serie di riforme si impongono per adattare i mecca11ismi istituzionali, che genericamente cl1iamiamo democratici, alla società di masse. Pertanto ancora una volta mi pare necessario concludere con un invito alla discussione, una disct1ssio11e, però, che sia preludio all'azione. Quindici anni fa un'ardita rivista milanese, « Lo Stato Moderno », poneva (come i più veccl1i dei lettori di « Nord e Sud » ricordano bene, e come i più giovani hanno potuto apprendere dall'eccellente articolo di Ungari) in modo acuto e drammaticc i problemi istituzionali di una democrazia moderna. Molto poco di quella problematica ci sembra passato nella nostra carta costituzionale; e meno ancora è passato nelle leggi che si sono fatte ·dopo. Per certi problemi siamo giunti al limite della catastrofe: qualche mese fa uno dei più alti funzionari del Ministero degli Interni affermava, con rude schiettezza, in un intervento ad un pubblico convegno di studii, che la burocrazia- italiana era giunta orn1ai al punto ,di non poter più funzionare. Quella dich.iarazione f11 accolta con manifesta31 Bibliotecaginobianco

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