dello spazio e del tempo so110cadute, e cadute per tutti, pei ,deputati come pei dirigenti di partito. L'intervento delle masse nel processo di decision-making è divenuto più diretto, nella misura in cui il rappresentante del popolo o il dirigente di partito sa che egli ·.dovrà rendere conto del suo atteggiamento non solo innanzi ai suoi mandanti, ma innanzi all'intero paese e soprattutto innanzi ai suoi avversari. L' aspetto quantitativo .della democrazia è stata rafforzato, e questa situazione· può creare gravi squilibri, poicl1è è pericolosamente vicina a quella fase di trapasso dalla democrazia alla demagogia (per riprendere il vecchio schema aristotelico) che rende più reale l'insidia del . dispotismo. Questo rafforzamento della dimensione quantitativa mi sembra, poi, tanto più pregnante .di rischi, in quanto, parallelamente alla sua crescita, si è verificato (in parte anche per tale crescita, ma so-prattutto per altre ragioni) un indebolimento -di quei poteri di controllo, che erano per tradizione sottratti alla legge delle maggioranze. Si è venuta, così, a creare una condizione di cose assai intricata ed altrettanto pericolosa: perchè su molti problemi le i11dicazioni dell'opinione non possono che essere generalissime e farmali, mentre sovente la direzione di una politica dipende dai contenuti e dai metodi che si adottano; sì che la legge -delle maggioranze finisce coL rafforzare degli individui che, sostanzialmente, possono condtu:si come vogliono, senza c,1e i poteri di co11trollo che esisto110 indipen.denten1ente dalle elezioni, possano esercitare un'effettiva vigilanza. Ma forse i pericoli maggiori si profilano nel campo delle libertà civili e politiche, proprio per la vocazione di assolutezza implicita nel principio maggioritario, per il fastidio del dissenso e dell'opposizione tipico delle masse, per la difficoltà che in-contra ·sempre ogni individuo ad intendere che nell'altrui è minacciata la propria libertà. Pure, 1 tutto ciò detto, si deve aggiungere che il solo rimedio a qt1esti danni •non consiste certo nel cancel~ lare ciò che abbiamo cl1iamata la legge delle maggiora.nze e neppure nel limitarla direttamente (cose che sarebbero entrambe impossiliili, a meno di non essere disposti a trascorrere all'estremo della tirannide), ma col rafforzare i poteri di controllo indipendenti dalle elezioni oltre che con l'agevolare la formazione di centri :-di resistenza, di corpi inter-' medii. E quest'ultimo punto ci porterebbe a parlare del sig11ifìcato, dell'importanza e della funzione, positiva e 11egativa, che esercitano i gruppi di pressione nella società contemporanea : ma si tratta di un problema che abbiamo già altre volte affrontato sulle pagine ,di qt1esta rivista,. e che abbiamo trattato proprio come 11no degli aspetti 29 Bibliotecaginobianco ,
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