............................................... _ . . ,.. . . ................................................................................................................................................ - . .. , . . ..... ~ ........................... ., . ............................... - .............................................................................. zio11e alla vita pubblica· delle masse: il sistema, che riusciva ad esprimere ed a tradurre in energia politica le spinte e i contrasti di poche migliaia di elettori per ogni collegio, non può servire più quando le poche migliaia sono diventate diecine e centinaia di migliaia. L' assurdità non sta nel regime dei partiti, ma nel non avere ripensato le funzioni dei parlamenti sullo sfondo della democrazia di masse, e nel1' avere, in conseguenza, ritenuto di poter far rientrare in un recipiente più piccòlo quello infinjtamente più grande. Altra conseguenza propria -de1la democrazia di masse sulla vita politica mi sembra quella della tendenza alla personalizzazione ·della lotta politica. Questa personalizzazione è, però, di tipo profondament~ diverso da quella di cinquanta od ottanta anni fa, perchè non riguarda più piccole frazioni del paese, ma segmenti vastissimi di opinione e la differenza quantitativa esprime un salto qualitativo. Nell'Italia tra il 1870 ed il 1910, ad esempio (ma anche qui si potrebbero fare esempi di altri paesi), v'era una duplice personalizzazione, al livello locale ed al livello nazionale: la prima si manifestava nel gioco di clientele nei singoli collegi elettorali e nella lotta tra i diversi candidati, una lotta nella quale l'elemento personale finiva con l'assumere inevitabilmente importanza notevole; la seconda si manifestava nella scelta da parte degli eletti di un leader parlamentare, scelta che era insieme indicazione di una ten-denza politica, di una fedeltà individuale e magari anche di una speranza di carriera. Il regime dei partiti ha cancellato tutto ciò : ma il p-artito stesso a struttura nazionale ha dovuto, per così dire, personalizzarsi, per andare incontro all'istinto delle masse di dare un volto, di umanizzare una scelta ideologico-politica. Le masse hanno bisogno di un leader che dia l'impressione _di essere investito di una sorta di carisma; ed i partiti hanno dovuto fornirlo. Negli ultimi dieci anni in Italia si è assistito ad una mo·dificazione profon-da della propaganda elettorale: questa non si fa, ormai, quasi più attraverso manifesti o comizii, ma capillarmente, attraverso i corpi intermedii tra i partiti e l'opinione (sindacati, comitati civici, ecc.). Si è giunti, così, al corrispettivo italiano di quella che gli inglesi chiamano la propaganda cc di porta in porta ». Ma ciò non ha affatto eliminato i comizi ocea11icidei grandi leaders di partito: e sembra a me che non si tratta soltanto del rispetto per una tradizione o di un calcolo dell'effetto psicologico sugli indecisi di una gran-de manifestazione di masse e meno ancora del cosiddetto gµsto italiano della festa e della parata un po' carnevalesca; ma soprattutto delr esigenza, avvertita dai dirigenti dei 27 Bibliotecaginobianco
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