Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

la stessa. I vecchi 11otabili sono scomparsi quasi dovunque; e dappertutto, anche là dove il sistema elettorale uninominale ne fornisce l'apparenza, le elezioni non sono più un dialogo tra gli elettori ed i singoli candidati, ma tra gli elettori ed i partiti, questi ultimi sono dappertutto diventati i mediatori indispensabili tra le gran-di masse e i poteri dello stato, sostituendo completamente gli antichi mediatori. La nuova dimen- · sione dei partiti ha portato alla necessità degli apparati, ed è così sorta una nuova burocrazia politica, che non ha alcun riconoscimento pt1bblico pur esercitan-do nelle lotte politiche e soprattutto nel processo di decisiori-makirig un peso tutt'altro che trascurabile, ed anzi, a volte, veramente decisivo. Una 11uova élite politica è venuta così ad affiancare quella parlamentare: anche qui vi sono differenze da paese a paese, poichè non si possono certo ridurre sotto lo stesso co1nune denominatore il boss d-ella cc macchina » democratica di Nevv York, il segretario della federazione socialista del Pas de Calais e il segretario della federazio11e democristiana .di Milano; n1a anche qui la tendenza generale è la medesima: quella che porta all'attribuzione di responsabilità politiche, e dunque pubbliche, ad una nuova cc classe ». N è va trascurato che la sempre maggiore concentrazione nei partiti del processo di decisionmaking (almeno al livello politico) ha avuto come conseguenza 11aturale una fuga di potere dal parlamento verso i partiti medesimi, che l1a esautorato 110npoco le assemblee degli eletti riducendole, secondo la formula già ricordata di Karl Schmid, a collegi elettorali di un governo. Naturalmente, la formula del vice-presidente del Bundestag è eccessiva, come sono eccessive le critiche degli avversari della partitocrazia, i quali affermano che il regime dei partiti ha ridotto i parlamenti a macchine calcolatrici di voti: alle asse1nblee resta la funzione, tutt'altro che trascurabile, di camere di compensazione degli urti politici, una funzion~ che si rivela eminentemente benefica soprattutto nell'ambito della concreta attività legislativa là dove non esistono partiti che oontestano la legittimità del regime, e che apporta q11alche va11taggio anche nei paesi in cui siffatti partiti esisto110.Ma ancora una volta si deve dire che v'è dovunque la ~endenza all'in·debolimento politico dei parlamenti, dal momento che questi sono stati sostituiti dai partiti nella loro funzione di alberi di trasmissione di energie e direttive politiche dal basso verso l'alto. E va ripetuto qui, per la maggiore chiarezza, che tutta questa catena di mutamenti è no11 solo logica, data la premessa, ma è, altresì, naturale e si vorrebbe dire fisiologica: poichè i vecchi meccanismi istituzionali erano incapaci di assicurare l'effettiva partecipa26 . Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==