.. dell'ultimo secolo e mezzo è una lunga epifania di questa rivoluzione egualitaria, ed è, insieme, la storia degli sforzi intesi ad evitare che la passione livellatrice, nella sua avversione a tutte le disuguaglianze, ponesse le basi di un nuovo dispotismo, assai peggiore di quello che avevano conosciuto la maggior parte dei paesi europei nei primi secoli dell'età moderna. Ed è appunto questo « fatto generatore » della' spinta egualitaria che è ali'origine della trasformazione intervenuta nelle società democratiche negli ultimi cinquant'anni (e la cui fase iniziale, in verità, si può rintra·cciare 11eidecenni a cavaliere tra Otto e Novecento : e chi non comprende ciò rischia di non comprendere nulla del significato dell'era delle tirannidi, dei totalitarismi succeduti alla prima guerra mondiale); è la _spinta egualitaria che è all'origine di quella· trasformazione, in virtù della quale le democrazie dei nostri giorni sono, o voglio·no essere, democrazie di masse. Non so se questo sia il mutamento finale, l'ultimo atto del dramma gra·ndioso della rivoluzione egualitaria, e nessuno può saperlo: mi pare certo, però, che dobbiamo avere consapevolezza precisa di essere stiuati a questo punto dell'evoluzione democratica, se vogliamo fronteggiare con qualche speranza di successo la sfida della congiu11tura storica, se vogliamo garantire la sopravvivenza della libertà. Democrazia' di masse, du11que: ed aggiungerò subito che questa, che ad aJcuni vuol sembrare l'epoca di una rinnovata barbarie o almeno di un'involuzione della quale non si intravvede ancora la fine, è una fase di un processo di crescita naturale, fisiologico. Coloro i quali lamentano, con accenti apocalittici, le conseguenze che la « massifìcazio11e » in atto sta avendo ed avrà sempre più in avvenire sulla civiltà, sulla cultura, sull'arte dello stato e della politica·, non sanno, o non si rendono conto, che ripetono un ritornello antico. E neppure si rendono conto che al nostro tempo le masse stanno cessando di essere delle entità amorfe, con un'esistenza primaria, vegetativa, con passioni elementari, e si vengono decomponendo in esistenze individuali, isolate (nel che è un fatto positivo e negativo insieme, come sa chi ricorda certe pagine tocquevilliane sul potere atomizzante ed isolante della spinta livellatrice). Oggi, per tenerci agli aspetti politici della questione, si parla tanto, troppo, di « manipolazio·ne » dell'opinion~ attraverso gli strumenti della propaganda· di massa; e non si riflette eh~ quella « manipolazione », a cui si dà a priori un valore negativo, ·se è intesa come neutrale politicamente, è essenziale alla democrazia; p,oichè è necessario che un regime democratico crei, attraverso la diffusione 19 Bibliotecaginobianco
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