pubblica aveva segnato la fine: tuttavia nelle sue parole, sia pure in forma polemica, era registrato uno di quei mutamenti di fondo della soèietà contemporanea cui si è appena· accennato. Ma; ciò riconosciuto, mi sembra che si debba aggiungere subito che il nostro modo di considerare questo grave ed importante problema non debba essere quello del vagheggiamento· nostalgico di un'epoca ormai trascorsa. Conosco ·per averla studiata nei suoi testi fon,damentali la critica liberale della democrazia, l'analisi delle sue insufficienze e dei pericoli che sono impliciti nel suo spiegarsi, e tuttavia mi pare che questa critica, se _ci rende avvertiti dei rischi cui andiamo incontro, se consiglia di mettere da parte ogni entusiasmo ottimistico, no11distrugge e non può distruggere la convinzione ra·gionata che il regime democratico, un regime, cioè, fondato sull'ordinato •confronto delle idee, sulla libera competizione dei partiti, sul pacifico avvicendamento dei governi, sulla garanzia costituzionale delle libertà fondamentali, la convinzione, ripeto, che questo regime, se non è perfetto, è pur sempre il migliore che sia stato escogitato finora'. I mutamenti profondi che l1anno ·sconvolto la fisionomia della società contemporanea, e che sembrano avere alterato anche il sistema delle nostre libertà e l'efficienza dei nostri governi, sono anch'essi fig~i dello sviluppo organico del regime democratico, e noi dobbiamo accettarli per tali, poichè sappiamo benissimo che la democrazia non è il regno di Dio in terra, ma una conquista di ogni giorno. ~ Insomma un regime democratico, come ogni cosa umana, si accetta per il bene e per il male, sforzandosi di prevedere il male e di cancellarlo, o almeno di neutralizzarlo per il possibile; altrimenti, sj rischia d.i buttar via il bambino con l'acqua del bagno. L'analisi délla crisi dei regimi democratici 110nè certamente molto difficile: v' ~ innanzi tutto, a'l livello istituzionale, una consunzione dei meccanismi tradizionali, che è il fatto che colpisce di più, anche se, forse, non è il più importante, non è, cioè, il fattore determinante di questa crisi, ma piuttosto è uno dei segni di essa. Quando noi parliamo di democrazia intendiél:mo, come s'è già accennato, u11 regime fondato sulla competizione dei partiti e sul loro pacifico avvicen.damento all~ direzione della cosa pubblica: in termini di istituzioni questo processo competitivo aveva luogo, fino a qualche decennio fa, soprattutto, se non addirittura esclusivamente, nei parlamenti; e si poteva dire che questi 110n solo erano interamente rappresentativi dei contrasti esistenti nel paese, ma anche e soprattutto che funzionavano abbastanza bene come 12 Bibliotecaginobianco
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