nione cli « tecnici ecl amministrativi », la costruzione di Piazza Cavour venne, cc tutto considerato, giudicata antieconomica e difficilmente completabile » 16 : sicchè fu deciso di cedere l'edificio al Comune di Napoli, contro il pagamento di 400 milioni di lire, nonchè l'impegno, da parte del Comune stesso, di costruire due nuovi padiglioni al e< Cardarelli » (padiglioni dei quali già esistevano le fondamenta). E qui si apre una nuova, lunghissima, pagina bianca. Dovettero trascorrere infatti alcuni anni, prima che il Comune desse mano ai lavori promessi. E poichè la disponibilità dei nuovi padiglioni supererebbe i 700 posti letto, si può agevolmente comprendere quale danno sia derivato da questo ritardo alla popolazione napoletana (non meno che ai familiari dei degenti, i quali, in mancanza di un locale idoneo, sono stati costretti a lunghe attese sotto l'androne dell'ospedale, esposti a tutte le intemperie). Quanto allo stato di manutenzione dei vari istituti di cura: napoletani, ed alle loro attrezzature, vediamo quanto ci dicono in proposito le tabelle appositamente compilate dal Béguinot 11 • Fatta eccezione per il nuovo ospedale di Loreto, per il « Cardarelli »·, per i «Pellegrini», per l' « Ascalesi », per il « Principe di Piemonte » e per qualche altro istituto minore, troviamo giudizi generalmente severi. Per taluni ospedali, si parla di stato di manutenzione « mediocre » (vecchio ospedale di Loreto, « Gesù e Maria », « Incurabili ii, « Lina Fieschi Ravaschieri », « S. Maria della Yita », « Annunziata »); in altri, esso è qualificato « cattivo » (« Cotugno »); in altri ancora, addirittura pessimo ( « Pausilipon », « S. Maria della Pace »). Circa le attrezzature, accanto ai pochi ospedali che hanno provveduto a rinnovare le proprie dotazioni tecniche e scientifiche, ve ne sono altri - troppi - che risultano completamente inadeguati alle esigenze di una moderna assistenza sanitaria. Ne citeremo alcuni. Ecco quanto diceva, a proposito del vecchio ospedale di Loreto, la relazione della Commissione per lo studio della situazione ospedaliera napoletana, nominata dal Comune nel 1953: « Nonostante si appresti l'opera sanitaria a circa 150 ricoverati, e sia in funzione un posto di pronto soccorso, bisogna dire che tutto quanto si fa fra queste mura è dovuto esclusivamente allo spirito di adattamento e di ·sacrificio del per16 Comune di Napoli, Quanto è stato attuato a Napoli delle proposte della Commissione pe11lo studio della situazione degli Ospedali e dei servizi di igiene, pro-filassied assistenza sanitaria della Città, Napoli 1956, pag. 43. 17 Cfr. BÉGUINOT, op. cit., Tabelle I e III. 106 BibliotecaGino Bianco
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