padiglioni: nel quale, cioè, la circola•zione avviene in senso orizzontale anzichè verticale. Ora, i 1noderni orientamenti risultano per la maggior parte sfavorevoli a, questo tipo di struttura, preferendogli l'ospedale monoblocco; senza contare che sia l'una che l'altra soluzione dovrebbero ì comunque gara11tire la netta separazione delle diverse « circolazioni » all'interno dell'ospedale. Ad esempio, i servizi 1nortuari d·ovrebbero « essere ubicati ip maniera' che i relativi traffici vengano il più possibile ignorati dalla tota·lità dei pazienti 15 : e ciò per ovvie ragioni. È questa, forse, un·a delle maggiori lac1111edel « Cardarelli », dal punto di vista· edilizio : l'ospedale, cl1e pure è dotato di gallerie di collegamento sotterranee (infestate, peraltro, da ratti) è privo di una comunicazione diretta fra il padiglione sanatoriale e la camera mortuaria: talchè le salme debbono circolare nei viali, sotto gli occhi di tutti. Di gran lunga peggiori, sempre sotto il profilo edilizio, sono tuttavia le condizioni degli altri ospedali napoletani. Gli edifici che li ospitano, difatti, sono di costruzione spesse volte anticl1issima: dobbiam•o risalire addirittura al 1304 per il brefotrofio dell' cc A11nunziata », e al 1468 per il « Morvillo »; l'ospedale degli cc Incurabili » risale al 1519', e quello di « S. Maria della Pace » al 1587. Press'a poco nella stessa epoca sorse l'ospedale dei « Pellegrini » (gravemente danneggiato nel corso dell' ultima guerra, e ricostr11ito, quasi ex novo, nello stesso posto di prima, mentre sarebbe stato forse preferibile trasferirlo in zona più adatta). L'ospedale « Ascalesi », fondato nel 1919, è allogato in un edificio conventuale settecentesco. Qua11to all'istitt1to di S. Maria di Loreto, esso ven11edistrt1tto, come si è detto, d tirante la guerra; i suoi servizi furono allora trasferiti i11un edificio già destinato a scuola (la cc Regina Margherita »), e là continuano a funzionare, anche oggi che la sede dell'ospedale è stata ricostruita (ciò per la ragione, più sopra accennata, cl1e la zona occidentale di Napoli non dispone di altro istituto attrezzato per il pronto soccorso). A questo punto, 110n sarà fuor di lu,ogo un accenno alle vicende dell'edificio che avrebbe dovuto costituire, nella centrale Piazza Cavour, la nuova sede dell'ospedale « Incurabili ». I lavori, iniziati con i fondi reperiti dall'ultima Amministrazione ordinaria degli Ospedali Riuniti, furono sospesi n·on appena la parte scheletrica del fabbricato venne ultimata (per la mancanza, sembra, di nuovi stanziamenti finanziari). Per molto tempo non se ne pai·lò più. Finalmente, nel corso di una riu15 Cfr. BÉGUINOT, op. cit., pag. 44. 105 Bibliotecaginobianco
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