• • Napoli, un centro di cardiochirurgia; nè esiste un vero e proprio centro di chirurgia polmonare. Nel settore delle malattie infettive, i posti letto in dota~ione al ' Cotugno' sono appena 285 (aggiungendovi gli 84 letti della Clinica Universitaria, si avrà un totale di 369 letti, « pari allo 0,14 per mille della popolazione provinciale, assolt1tamente insufficienti » 10 ). C·osì pure, per quànto riguarda la prevenzione della tubercolosi, « Napoli risulta assai scarsamente attrezzata, dispone11do ad esempio di 3 soli dispensari, laddove, in base alla legge cl1e fissa un dispensario per ogni 80.000 abitanti, per la sola città di Napoli ne occorrerebbero oltre 20 » 11 • Finalmente, non esiste, a Napoli, un •ospedale per cronici: e varrà la pena di soffermarsi su quest'ultima deficienza, sia perchè l'argomento riveste u11'importanza· tutt' affatto particolare (si pensi che circa il 20-25% degli ammalati sono cronici) sia perchè il problema avrebbe dovuto essere risolto da più di ve11ti anni. Nel lontano anteguerra, difatti, fu varata una legge (mai abrogata·, e tuttavia mai applicata), cl1e preved~va il riordinamento degli istituti di cura napoletani in tre gruppi, a finalità ben distinte: ospedali per a·cuti, •ospedali per bambini e ospedali per cro11ici. Tuttavia no11 se ne fece nulla, nè prima della guerra, nè dopo: talchè gli ospedali napoletani, privi di « un ordinamento preciso, che articoli la funzionalità di ciascuno nell'ambito degli altri, so110in concorrenza serrata tra di loro. Tra le amministrazioni diverse, la battaglia si svolge sul piano delle specialità. In ogni ospedale si raddoppiano i reparti di specializzazione, riducendo le camerate e le attrezzature che dovrebbero a·ccogliere pazienti affetti da malattie cronicl1e o non gravi. In questa maniera, l'assorbimento degli ammalati non si svolge secondo un criterio di logica distribuzione. Le varie specialità non vengono a·ccentrate in alcuni ospedali, facendo conseguire ad altri una maggiore ricettività » 12 • Un altro aspetto negativo della situazione ospedaliera napoletana riguarda l'ubicazione dei va1i istituti di cura. Gli orientamenti moderni dell'urbanistica sanitaria prevedono, nelle grandi città, soluzioni razionali, che tengano cioè conto non solamente di deter1ninati criteri t1rbanistici, ma anche e soprattutto della funzione terapeutica e socia'le che 10 BÉGUINOT, op. cit., pag. 281. 11 Ibid. 12 P. FOGLIA, È necessario un piano organizzativo che coordini la funzione degli ospedali, « Il Tempo», edizione napoletana, 11-12-1957. 103 Bibliotecaginobianco •
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