• una delle più efficaci fucine di lavoratori che siano state realizzate nel Napoletano. 13. - Alcune conclusioni. ., Al termine della nostra inchiesta ci sembra opportuno rilevare che due sono, in sostanza, i problemi di istruzione emersi dalla ricerca: l'uno generale, l'altro specifico. · Il problema generale è ovviamente, quello dell'alfabeto. Di fronte alla misura in cui si mantiene ancora l'evasione scolastica infantile, e di fronte alla misura in cui vengono proseguiti gli studi dopo il compimento dell'istruzione elementare, ben si può dire che il problema è ancora tutto da affrontare. In una forma o nell'altra esso riguarda, infatti, i quattro quinti della popolazione. Non si può dire, tuttavia, - almeno a quanto ci sembra - che siano abbastanza chiari due concetti che alla soluzione del problema sono indispensabili: 1 °, che nelle condizioni di una zona depressa e arretrata è l' cc offerta » di scuola e di istruzione a dover determinare la cc domanda », e non viceversa; 2°, che il compimento degli studi elementari non rappresenta un vero e proprio rimedio radicale e superamento dell'analfabetismo. È facile trincerarsi dietro il fatto evidente che al mantenimento delle condizioni in cui l'analfabetismo prospera concorrono molti altri fatti e aspetti della vita sociale oltre alla scuola, e in primo luogo l'abbandono educativo-morale dei figli da parte dei genitori o il lavoro precoce (sia domestico che extra-domestico) al quale la particolare struttura della famiglia e la precarietà e insufficienza dei redditi costringono i fanciulli. Tutto questo è vero. Ma è precisamente contro tutto questo che la scuola deve combattere la sua battaglia e vincerla. E il primo modo di combattere e il primo strumento di vittoria dev'essere appunto la sua presenza onnidiffusa, per così dire, ad ogni a,ngolo di strada, in sedi che da sole diano nel loro decoro la sensazione di una esigenza civile superiore alla quale non ci si può sottrarre. D'altra parte, solo un corso di studi prolungato oltre i primi anni della fanciullezza può assicurare contro il duplice p~ricolo dell'analfabetismo di ritorno e di una assimilazione culturale estremamente iabile e insufficiente. Il leggere, lo scrivere e il far di conto non possono più essere considerati, oggi, gli elementi istituzionali sufficienti dell'alfabeto, e non si può più rimettere il resto alla maturazione che la vita dà fuori delle aule scolastiche. Il valore umano di tale maturazione sarà sempre grandissimo; ma quale ne sarà il valore sociale, 91 Biblioteca Gino Bianco • .
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