• / • piccol~ imprese locali si può dire quasi non si pongano alcun problema di rapporto con la scuola. Quanto alle g_randi imprese, e soprattutto alle grandi imprese nuove o in via di rinnovamento, esse ritengono evidentemente di avere problemi di selezione e formazione del personale alle quali le istituzioni scolastiche napoletane corrispondono solo imperfettamente; e non si può dire che, allo stato attuale dell'attrezzatura scolastica napoletana, nel settore tecnico e professionale, esse abbiano tutti i torti. Naturalmente, però, 11n atteggiamento di questo genere non è il più indicato per introdurre nell'ambiente le modificazioni che sarebbero desiderabili. Come soddisfano, dunque, le aziende alle loro esigenze di formazione delle nuove leve di lavoro? Premesso cl1e in molte. aziende napoletane, a causa delle vicende dell'industria locale, sul problema della formazione delle giovani leve ha prevalso per lunghissimo tempo il problema del ridime11sionamento del vecchio personale; per il resto le aziende hanno puntato essenzialmente sulle proprie capacità e sulle proprie iniziative di addestramento. È rimasto classico il caso della « Olivetti », che per il suo nuovo stabilimento di Pozzuoli addestrò in pochi mesi una maestranza di montatori senza rivolgersi ad alcuna scuola e reclutando ex-barbieri, ex-sarti, ex-calzolai. Alcuni giornali ritennero di poter lanciare, in base a tale esperimento, la mirabolante cc scoperta » che i meridionali in genere, e i napoletani in particolare, non erano, in fondo, negati all'industria. Ma l'episodio non rivelava altro · - a parte le felici capacità operative di una grande e dinamica industria moderna - se non quanto valgano alcune doti di versatilità e di prontezza nel determinare un rapido adattamento alle mansioni industriali di prima qualificazione. Tutto sommato non era e non è un episodio che possa fare storia. La chiave del problema rimane sempre la formulazione e l'attuazione di una politica che consegua la formazione, in sede scolastica, di folte leve giovanili. Merita, tuttavia, menzìone il fatto che l'interesse di alcune aziende alla formazione di _quadri e di maestranze specificamente preparati a determinate mansioni industriali si sia concretato in vere e proprie istituzioni educative. A parte il già menzionato istituto tecnico per na- ,, valmeccanici, dovuto alla cc Navalmeccanica », hanno proprie scuole, ad esempio, la SET e la SME. Ma, da questo punto di vista, l'iniziativa di gran lunga più importante realizzata a Napoli finora è il CAMIM (= Centro Addestran1ento Maestranze per l'Industria Meridionale), dovuto all'IRI, attualmente in fase di potenziamento e che è certamente • 90 I Biblioteca Gino Bianc l
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==