Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

giudizio negativo da dare sulla misura in cui i diplomati degli istituti tecnici industriali riuscivano a trovare un'occupazione industriale. Una tale situazione aveva le sue ovvie ragioni nell'andamento del1' occupazione· industriale nella zona. Ma se il ritmo di incremento di tale occupazione potrà mantenersi anche nei prossimi anni al livello dell'ultimo biennio o triennio, non c'è dubbio che le scuole alle quali __è deputato di preparare le nuove maestranze e i nuovi tecnici dell'industria napoletana abbiano dinanzi a sè un periodo di lavoro più ricco -di felici prospettive di quanto sia stato quello -dalla fine della guerra ad oggi. Yero è che è stata già mossa nel passato, dagli uomini della scuola a quelli dell'industdia napoletana, l'accusa di· non tenere abbastanza conto dei titoli scolastici nel reclutamento delle loro maestranze. L'accusa ci pone di fronte al problema della misura e del modo in cui viene oggi attuata la collaborazione tra scuola e industria nel Napoletano. In effetti non sarebbe esagerato dire che un contatto più intenso e frequente le aziende (e, beninteso, solo quelle maggiori, e anzi neppure tutte queste) lo hanno solo con alcune scuole ed istituti e solo allo scopo di in-dividuare e appropriarsi, al termine degli studi, degli allievi migliori. Non è cl1e rappresenti dell'industria non siano presenti in alc·uni consigli di ammi11istrazione delle scuole. Nè mancano borse di studio concesse da complessi industriali. Ma le borse di studio di questo tipo sono pochissime. A11cor più raro è il caso che le industrie donino alle scuole e agli istituti di istruzione tecnica e professionale attrezzature e macchinari; e si può dire inesistente il caso di insegnanti tecnico-pratici delle scuole e degli istituti chiamati dalle industrie a rendersi conto delle nuove tecnicl1e di lavorazione, o il caso di istruttori e conferenzieri inviati dalle industrie nelle scuole e negli istituti. Quanto alle visite di istruzione delle scolaresche nelle aziende e negli stabilimenti, esse si svolgono episodicamente e, in fondo, irrazionalmente: in una sola volta t1n più che considerevole gruppo di classi visita un determinato opificio, quando tali visite, per riuscire veramente fruttuose, dovrebbero essere compiute a piccoli gruppi di scolari e dovrebbero essere ripetute più volte nel corso dell'anno scolastico al fine di visitare gli stabilimenti e rendersi conto del loro ft1nzionamento reparto per reparto. La collaborazione tra scuola e industria - intendiamo una collaborazione organica e fu11zionale - è pertanto tuttora una spera11za e un obiettivo che attendono ancora la loro realizzazione. Le medie e 89 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==