Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

novità sgradita ai liberisti - la formula della « programmazione indicativa>>che, se un senso ha, vuol significare, come ha notato, con sollievo « 24 Ore >>, proprio l'opposto di q-uel che comunemente si interide per politica programmata cli sviluppo. La situazione, dicevamo, è paradossale, percliè si è finiti con l' afficlarsi, in una delicata fase di passaggio da vecclii a nuovi metodi, proprio all'uomo più legato al passato, all'espo.rie11tedei gruppi democristiani più conservatori e clie me1io di tutti crede alla politica di sviluppo. E gli effetti di ciò già si vedono: so,spende1ido, ovviamente, ogni giudizio sul lavoro del Comitato Papi non ancora terminato e quindi non ancora cli pubblico dominio, rion si può 1io1irilevare l'assurdo clel r-hivio di qiielle scelte politiclie che avrebbero dovuto fornire ai tecnici l'indicazione clegli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ma c'è un punto su cui fin.ora si è atteso invano che si pronunciasse il governo e che il Ministro del Bilancio facesse conoscere meglio il suo pensiero, ed è quello clie riguarda, al di là dei compiti limitati nel tempo del Comitato Papi, l'esigenza di un, organismo unitario e permanente di programmazio1ie. Su questo punto i discorsi e le dichiarazio1ii dei nostri uorrnini di govern,01 sono elusivi e non certo illu1nina1iti: eppure la questione è quanto mai attuale; e a porla in risalto lia contribuito non poco· la stessa decisione governativa di f armare il Coniitato degli esperti. Se, conie si spera, si giungerà a predisporre uno schema di sviluppo, resterà sempre il problema clell'adegua.mento dello scliema alle mutevoli esigenze della realtà, e degli strumenti della realizzazione del (( programma »; in altre parole, il problema di un organismo che oltre a qualificarsi come centro di programmazione economica, abbia funzione di centro coordinato·re degli organismi ausiliari ed esecutivi, abbia capacità e po,ssibilità di i'ntervento diretto riei casi in cui ciò dovesse ritenersi indispensabile nell'interesse clel paese. A sopperire alle perplessità, alle i1idecisioni, alla maricanza cli coraggio e di iniziativa della compagine governativa giun,ge perciò qua1ito mai opportuna la propo,sta che a nome del Partito repubblicano l' on. La Malfa si accinge a presentare al Parlamento: essa pone sul terrerio concreto e sul piano delle decisio1ii politiche i1nprorogabili il problema del centro di programmazione e di controllo della politica di sviluppo in Italia. I termini del progetto di legge La Malfa sono noti, per averli egli già illustrati nel corso del recente dibattito televisivo sull'operato della Cassa per il Mezzogiornq nel suo prinio decennio di attività: premesso che da qualche anno, anche e soprattutto per merito della 4 BibliotecaGino Bianco

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