Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

" • Il padronato francese e i paesi sottosviluppati 'All'assemblea generale del padronato .francese, che ha avuto luogo nel mese di giugno scorso, è stato presentato un rapporto contenente un'ampia e dettagliata analisi dei metodi degli aiuti disposti dai principali paesi industrialmente progrediti ai paesi in fase di svi- . lt1ppo: a conclusione dell'esame del documento, il pa~ro-nato francese suggerisce che i metodi fino ad ora applicati dalla Francia siano radi- . calmente modificati. Il difetto maggiore che è · stato riscontrato nel sistema francese per gli aiuti ai paesi in fase ·di sviluppo è quello di essersi basato essen- 1 zialmente sui « doni » e di avere avuto come zona di applicazione quasi esclusivamente la zona di inflt1enza politica e monetaria francese. L'importanza del contributo francese agli aiuti internazionali è proporzionalmente forte: da una recente pubblicazione dell'OECE risulta infatti che la Francia ha partecipato nella misura del 15% alla distribuzione dei circa 30 miliardi di dollari che i paesi industrializzati hanno versato nel loro insieme a quelli in fase di sviluppo durante il quadriennio cl1e va dal 1956 al 1959. Dopo gli Stati Uniti d'America, che hanno sostenuto il 50% del carico totale di tali spese e la Gran Bretagna (16%) viene, in ordine di importanza, la Francia, seguita dalla Germa11ia federale (8%).Ma, come è noto, tali aiuti sono stati concessi in due forme sostanzialmente div_erse: i doni. ed ~iprestiti. La Francia, da parte s11a,ha consacrato i 3/4 circa delle somme da lei messe a disposizione ai doni. Egualmente i tre quarti del totale sono stati destinati esclusivamente alla zona del franco, quella zona cioè alla quale appartengono i ·paesi non soltanto con moneta convertibile liberamente con il franco francese, ma che sono anche uniti alla Francia da legami particolari, politici, istituzionali ed economici. Nel suo rapporto all'assemblea nazionale generale, il padronato francese rileva che, di tutte le forme di aiuti, quella dei doni è la più contestata e quella che ha dato luogo al maggior numero di abusi. Anche gli Stati Uniti stanno abbandonando tale sistema sostit11endolo con quello di prestiti a lunga scqdenza. La Ger;mania dell'ovest, l'Italia, il Giappone non lo hanno mai praticato. La stessa Gran Bretagna ha sempre cercato di ridurre tale forma al minimo indispensabile ed essa vi dedica appena il sesto del suo aiuto totale destinato ai soli paesi ancora da lei dipendenti. · I doni francesi, che sono stati, nel quadriennio indicato, di circa tre miliardi di dollari (nelle cifre indicate sono compresi anche gli aiuti ·all'Algeria eq al Sahara) non hanno portato, dicono gli industriali francesi, alcun vantaggio apprezzabile all'economia nazionale: se è vero, infatti, che le somme messe a disposizione con tali doni sono integralmente 11tilizzate per acquisti di prodotti francesi, è anche vero che ciò si verificherà sempre meno, man mano che i paesi beneficiari go44 Biblioteca Gino Bianco \

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