I \ i primi poi a lame11tarsene. Oggi come oggi, noi pensiamo che, pur continuando a chiedere che tutte le varie difficoltà siano eliminate, gli imprenditori del Nord non -devono tuttavia ad ogni occasione parlare soltanto di quelle : le difficoltà e le manchevolezze in tanto verranno a cessare, in quanto essi stessi ne offriranno l'occasione con le maggiori e più fruttuose iniziative che vorra11no intraprendere nel St1d. Altrimentì tutte queste loro querimonie sugli aspetti negativi del Mezzogiorno potranno sembrare ai più soltanto una scusa, non sappiamo fino a cL.e punto valida, del loro disinteresse per il Mezzogiorno. Anche noi chiediamo maggiori lavori pubblici, perchè comprendiamo molte delle critiche che si fanno e anche noi abbiamo sempre fatto in svariate occasioni; ma vorremmo da parte dell'iniziativa privata maggiore inclinazione al rischio, con1e ai tempi dell'industrializzazione del Nord. Oggi sembra che ìo spirito pionieristico di quelli che un giorno erano cl1iamati capitani d'i11dustria manca ai nostri industriali, che vogliono trovare tutto facile sul loro cammino. Eppure nel Sud non è poi troppo difficile in1piantare nuove industrie: ci sono delle leggi cl1e possono essere migliorate, ma che indubbiamente offrono buoni incentivi, ' bassi interessi sui crediti, contribt1ti della Cassa del Mezzogiorno, ridotte tariffe dei trasporti, varie agevolazioni fiscali e doganali, ecc. E non solo questo: nel St1d la 1na110d'opera è ancora pagata meno che al Nord, i suoli ci sono, il mercato tende a dilatarsi con co11seguenti maggiori possibilità di vendita dei beni di consumo, la sua posizione di trampolino di lancio verso i paesi orie11tali e quelli africani è potenzialmente ottima. Ancora: in Sicilia non vi è la nominatività dei titoli (bestia nera dei nostri industriali), vi si sono trovati ottimi giaci.- menti di petrolio e di altri minerali, ecc. Sono questi, come si vede, tutti aspetti positivi per chi voglia intraprendere nuove attività nel Meridione, ma, 11elle relazioni che furono lette al convegno i11questione, essi appena furono accennati e pochi in verità ne sottolinearo,no l'importanza. Perchè il coro fu invece unanime, tranne pocl1e eccezioni, per gli aspetti negativi, cl1e ql1i ci limitiamo soltanto a sintetizzare. I convenuti hanno detto, cioè, di aver incontrato difficoltà nei rapporti sia con le autorità statali periferiche, che con quelle regionali e comunali; hanno trovato alto il costo dell'energia elettrica, tardivi gli allacciamenti dei telefoni, degli acquedotti e delle fog11ature. Per gli approv.vigionamenti d~lle materie prime ha11no dovuto rivolgersi ancora a mercati troppo lontani dal Sud; per i pezzi di ricambio o riparazioni alle macchine 110n hanno trovato officine sul posto e poi ancora hanno i11contrato altre difficoltà nei trasporti e nelle comunicazioni su ferro via e sulle strade, nella mi11ore potenzialità dei porti, nella ricerca ed acquisto di aree e terreni, nella mancanza di materiali da costrt1zione, nelle pratiche burocratiche dei finanziamenti, nel fiscalismo ·dello Stato e dei Comuni, ecc. Per non parlare poi della mano d'opera: su questo argomento quanto è diverso il concetto sostenuto dalla Olivetti rispetto a quello di altre società. Queste parlano di difficoltà di istrq41 BibliotecaGino Bianco
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