Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

nicazioni, all'approvvigionamento di materie prime, di risorse energetiche ed idriche; 6) situazione della ma1ìo d'opera con particolare riguardo alla qualificazione; 7) risultati finora conseguiti mediante le iniziative intraprese. Come si vede il questionario era abbastanza complesso; ed esso offrì agli operatori la possibilità di svolgere relazioni quanto mai interessanti, che, soprattutto, son servite a fare il punto, da parte di una categoria indubbiamente molto qt1alifìcata, sulle prospettive che si hanno del processo di industrializzazione del Mezzogiorno. E la Camera di Commercio, già resasi benemerita per l'organizzazione dell'incontro, ha voluto ora riunire in un volume i vari interventi che si ebbero in quella occasione, interventi che, è inutile sottolinearlo, sono stati dettati da esperienze di grandi industriali, come il Faina, il Rivetti, il De Biasi, il Cicogna, ecc. i quali, in questa sede, no-n haD:no detto, come di consueto, che tutto va bene e che ci si deve levare il cappello davanti al miracolo italiano. Piuttosto, proprio perchè alla fine del volume si ricava un bilancio non certamente positivo per l'industrializzazione del Mezzogior110, in ispecie nelle sue fasi di progran1mazione ~ di impianto, si ha l'impressione che, al di là delle convenienze economiche di ogni operatore nella scelta delle località me1idionali per le proprie iniziative, essi hanno voluto atteggiarsi a pionieri, cl1e rispondono al richiamo delle autorità governative, malgrado tutte le difficoltà cui va11no inco11tro. Tuttavia è mancato in tali interventi un vero e proprio impegno di respo11sabilità nazionale per l'industrializzazione del Mezzogiorno: pocl1i, infatti, si sono distinti in questo senso, e tra essi il Conte Rivetti e in i:naggior misura il Dott. Fazi della Olivetti. Quest'ultimo ha voluto, all'inizio della sua relazione, ripo1tare dei brani di un discorso che tenne il compianto Ing. Adriano Olivetti all'inaugurazione del suo stabilimento di Pozzuoli. Adriano Olivetti diceva allora che il problema del Mezzogiorno era già e11trato da tempo nel suo animo, in tutta la sua dolorosa grandezza ... : cc Il problema non era nel nostro stabilirsi nel Mezzogiorno, esso consisteva piuttosto nella deviazione, i1npeg11ativa ed improvvisa, che ci avrebbe potuto distrarre clalla lotta durissima che avevamo intrapresa in Europa, nelle due Americhe, in Sud Africa. Accettammo di buon grado il nuovo fardello. Fu un atto di fede nell'avvenire e nel progresso della 11ostra i11dustria, ma soprattt1tto un meditato omaggio ai bisogni di queste regioni ». In queste parole vi era, in effetti, tutto l'impegno meridionalistico che ha caratterizzato del resto l'azione di Adriano Olivetti: cc era cioè sentito come un dovere i11derogabile quello di partecipare agli sforzi che il Governo va effettuando per un aumento del tenore di vita delle popolazioni del Mezzogiorno ». . Abbiamo l'impressione, ripetiamo, che, invece, agli altri operatori:i tutto questo slancio meridionalistico sia ma11cato; e le afferrnazioni dei più, infatti, hanno rivelato che la loro scelta del Mezzogiorno, per localizzare nuovi impianti si è fondata solo sul calcolo economico, e non anche sul dovere sociale; e i risultati sono stati visti più alla luce delle 39 BibliotecaGino ■ 1anco

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