' lf che Stalin non prea11nunciò nulla, ma agì; ed agi ponendo gli alleati con le spalle al muro. Certamente, la situazio11e è oggi molto grave: ma le situazioni gravi non si fronteggiano preparando11e di ancora più gravi per l'avvenire. E questo - ci sembra di averlo ampiamente dimostrato - sarebbe proprio il caso di un negoziato che concludesse all'abbandono da parte occidenta'le del principio dell'autodeterminazione per la soluzione del problema tedesco. Quali che siano le ragioni , effettive dell'attuale comportamento sovietico, quali che siano le loro ! intenzioni per l'avvenire, l'Occidente (lo ripetiamo ancora una volta1) ' non può correre il rischio dell'instabilità al centro dell'Europa, non può 1 evitare una crisi oggi preparandone una più grave domani. Coloro i c1uali dicono che l'Occidente 110npt1Òbattersi pei timbri s11ipassaporti, hanno dimenticato che Francia ed Inghilterra, non essendosi battute· per la militarizzazione della Rena11ia e per Praga, dovettero battersi, e in condizioni assai peggiori, non più soltanto per la Polonia, ma per, la loro stessa sopravvivenza. Il secondo dei grandi problemi internazionali suscettibile di sviluppi preoccupanti è quello delle Nazioni Unite. Questa affermazione potrà sembrare eccessiva a coloro che sono consapevoli del processo di degenerazione a cui, negli ultimi anni, è stata sottoposta l'ONU, a coloro che conosco110 i suoi difetti e le s11e debolezze, e che, quindi, si sono abituati a non darle troppa' importanza. Pt1re, quell'affermazione no11 è affatto eccessiva; ed il ragionamento di coloro che considerano le Nazioni Unite u11'organizzazione poco t1tile o addirittura dannosa è francamente erroneo. Certamente, nessuno può negare cl1e l'ONU no11 abbia corrisposto alle speranze eccessive del 1945: l'assunzione che essa potesse ft1nzionare come un aeropago di nazioni, tutte disposte a discutere benevolmente dei loro problemi e delle rivalità che le mettevano le une contro le altre, cl1e essa potesse diventare un'assemblea che, a simiglianza dei parlamenti nazionali, potesse dar lt1ogo ad un esect1tivo internazionale o almeno ad u11a sorta di braccio secolare di una maggioranza di paesi amanti della pace, il quale risolvesse i contrasti con operazioni di arbitrato e di polizia internazionale; questa assunzione era troppo semplicistica perchè si debba qui indugiare a dimostrarne l'infondatezza. Inoltre, sembra indiscutibile che si siano inseriti nella struttura delle Nazio11iUnite dei fattori di degenerazione. Innanzi tutto v'è stata la fin troppo chiara intenzione sovietica di servirsi ·dell' Assemblea dell'ONU come di un'enorme cassa di risonanza della sua pro- • 29 • I Biblioteca Gino Bianco I
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