Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

dubbio che anche questa volta siano partiti da Romtt espliciti suggerimenti per il ritorno alla pratica dei « deputati squillo », delle offerte sottobanco, del mercato delle posizioni di sottogoverno. È però nostra impressione che gli esponenti locali abbiano questa· volta condotto simili tentativi con una sostanziale sfiducia nella loro riuscita. Va da sè che il gioco dei tentati cc ricuperi » si è svolto in forma incrociata dalle due a'lf verso il centro e dal centro verso le ali e che, infine, è pur questa l'Assemblea che ha tranquillamente digerito le scandalose conclusioni dell'inchiesta sull'altretta11to scandaloso caso Corrao-SantalcoMarrato. Il fatto è che ci sembra di poter dire che 1' attuale crisi siciliana ha almeno un significato positivo. Si dice che tutte le sorprese sono sempre possibili in Sicilia, ed è vero. Ma ci sembra che, almeno fino a questo momento, un dato sia a:cquisibile, ed è la fine del milazzismo. Le votazioni che hanno visto sommersi i voti delle destre e delle sinistre e la immediata non accettazione di esse da parte del candidato delle sinistre sono state, dal quotidiano socialdemocratico, a·ssimilate, sotto la formula cc milazzismo con dimissioni », al milazzismo vero e proprio; ma si tratta 'di un'assimilazione di puro comodo centrista. In realtà, il significato e la portata· delle concentrazioni di voti verificatesi sul nome del deputato Martinez dapprima e di Corallo in seguito sono state esattamente giudicate quando sono state identificate come votazioni a dispetto o di convergenza negativa·. Voti chiaramente definiti come protestatari e volti ad impedire il verificarsi di un evento più che a porre i11essere l'evento contrario. La giunta Corallo deve essere giudicata st1 questo piano di estremo avvertimento o richiamo. Ogni realtà politica, specialmente in Sicilia•, ha più d'una faccia e di un significato; ma ci sembra di poter dire cl1e il volto domina11te dell'operazione Corallo è pur sempre quello di un durissimo, estremo richiamo alle comuni responsabilità democratiche. Occorre a questo punto avanzare un'ultima considerazione. La fine del milazzismo in Sicilia non è, come vogliono le opposte propa·gande delle estreme, il trionfo dell' anti-regione e della dittatura esercitata da Roma, bensì esattamente il contrario: è la fine e il fallimento di una serie di operazioni con,dotte in Sicilia su suggerimento e in base a piani elaborati in sede centrale. Il milazzismo fu a suo tempo presentato, e tale continua ad essere co_nsiderato da molti ancl1e di parte democratica, come l'insorgenza della' volontà autonomistica dell'isola contro le imposizioni del centro, come .una ventata o una svolta regionalistica 17 BibliotecaGino Bianco I (

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