Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

rità locale le soluzioni politiche e avocato al vertice le soluzioni econ omiche (potere dei monopoli, Cassa del Mezzogiorno centralizzata, ma ncata o ritardata elaborazione dei piani di sviluppo locali, ecc.). Ciò che si impo11e, se si vuol salvare il salvabile, è di passare a u11 cc secondo tempo regionalistico » che, per parte nostra, 110n può non essere basato sul principio dell'autonomia delle scelte economiche e, al contrario, sulla interdipendenza e integrazione, organicamente co dificate e istituzionalizzate, delle scelte politiche. Le Regioni già esisten ti e quelle di cui si auspica la forma·zione devo110 poter decidere da so le dove, come, in cl1e misura, con quali i11tenti e con qt1ali strumen ti operare la loro svolta economica, ma devono essere fer1namente rico ndotte o mantenute 11ell'ambito della linea politica nazionale sul pia no dei rapporti giuridici e politici. Abbiamo fin qui fatto il contrario: a bbia1no imposto loro u11a linea ester11a e spesso estranea di sviluppo ec o11omicoe non siamo stati capaci di convogliarle nel se11sodello svilupp o . politico nazionale. Peggio: ci siamo serviti delle Regioni, in particolar e ' della Sicilia, per tentare di imporre linee politicl1e divergenti da quel le del nat11rale sviluppo in sede nazionale o abbiamo posto in essere timidi, anacronistici e irritanti te11tativi di verificare astratte e velleitar ie « co11cordanze >>• T11tto ciò in r)ratica, 110n vuol dir altro cl1e la lotta autonoma di og11isingola regione, e in particolare della Sicilia:, per il raggiungimento dei propri obiettivi economici e sociali ide11ti:6cati e perseguiti sulla base di un'autonomia delle scelte che sia chiaramente riconosciuta e onestame11te rispettata al centro, non puo 110n essere accompag11ata da una coscie11te e seria lotta politica contro l'attuale classe dirigente locale, che lJUÒ essere condotta soltanto dalle più avanzate dirigenze a· carattere nazionale. Per quanto riguarda le respo11sabilità sicilia11e occorre poi ricordare che la lunga crisi è 11ata, come non tutti ricor,dano, lontano da Palermo e sulla base di un calcolo e di un'esigenza che non hann o niente a cl1e fare con l'autonomia isolana e che, anzi, contrastano a d essa proprio i11 quanto parti organiche di un piano elaborato in sed e centrale e da forze dichiaratamente anti-autonomistiche. L'obiettivo di colo[o che apriro110 la crisi era di gettare un problema assolutamente irrisolvibile su una soluzione convergente tra i piedi del temutissimo , al momento, governo Fa_nfani, che osservava con palese interesse la· vicenda interna del PSI e che si configurava ancora, nell'inverno scors o, come formazio11e dicl1iaratamente a11tifascista·, uscita dall'esperienza d ei 15 BibliotecaGino Bianco I

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