Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

storica e in quanto dato permanente di sviluppo, su un terreno economico-sociale e su un'esigenza di problematica culturale caratterizzati dalla presenza di un qualche grado o specie di economia del benessere e da una situazione di sviluppo generale; da una situazione cioè di pieno impiego o assai vicina ad esso; dalla presenza, da una parte, di nuclei operai a tende11za riformista e socialdemocratica, dall'altra di nuclei padrona·li moderni; da un'alleanza, in ultima analisi, di ceti produttori piccoli, medi e grandi, che escluda cioè, da un lato, le situazioni a livello del monopolio, dall'altro quella al livello delle sussistenze. In mancanza di tutto ciò, il centro-sinistra può configurarsi soltanto come un'impazienza o, peggio, come una mera· combine parlamentare, se non addirittura come un tentativo del centro per fagocitare la sinistra, comprometterla e corromperla comunque. Accusare la Sicilia, e cioè la sua società e la sua classe politica· attuali, di non essere in grado di porre in essere una politica coerente con le scadenze già urgenti che si verificano presso il resto sviluppato della nazione, è un controsenso o, almeno, un ana·cronismo, una volta che venga riconosciuto come nell'isola manchino tuttora talune, e non delle meno importanti, delle co11dizioni economiche e culturali che, in tante altre zone del nostro paese, permettono di guardare a quella politica non soltanto come a· una combinazione sul piano della tranquillità governativa o a una garanzia contro eventuali avventure; ma come a un naturale, organico portato delle più avanzate strutture produttive nazionali. Basterebbe questo per scaricare la Sicilia da molte respo11sabilità. Ma c'è dell'altro. Gli « operatori sociali » a livello nazionale che, in mancanza di operatori a· livello regionale, impongo110 a Palermo i loro schemi e le loro soluzioni sono essenzialmente tre: i grandi partiti nanazionali i11sede politica, i grandi complessi industriali monopolistici del Nord in sede economica e la gerarchia cattolica. Sono queste le entità cl1e dettngono il potere reale in Sicilia. I grandi partiti, col loro distacco · tra basi e vertici, le loro comunicazioni e decisioni a senso unico e, · in:6.ne, la loro << politica » spesso contrapposta alle esigenze della puntua'le amministrazione. I grandi monopoli, con la loro azione di drenaggio di tutte le risorse, umane e finanziarie, reperibili sul luogo, il loro sviluppo a ciclo chiuso e la implacabile, continua violenza esercitata contro gli interess~ particolari locali. Sugli ideali, le direttive e la concreta attività dirigenziale della· gerarchia cattolica a Palermo non c'è bisogno di dilungarci. 13 ( BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==