Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

più a lungo su questo primo saggio, lo abbiamo fatto nella convinzione che esso, per la chiarezza e per la completezza espositiva che riesce a raggiungere, merita di essere additato ai lettori che si accingono ad intraprendere lo studio dei problemi economici dello sviluppo delle aree a1Tetrate. All'aspetto propriamente sociologico del problema è dedicato un saggio di Ceriano-Sebregondi e De Rita (al primo, prematuramente scomparso nel 1958, è dedicato l'intero volume). Era ovvio e, del resto tutto ciò si ricollega facilmente con quanto si osservava all'inizio sulle esigenze poste dal Congresso di Milano, che il discorso qui doveva farsi più generale, anche se il rischio che si correva era quello che esso finisse per diventare più generico. A più riprese, in que.sti ultimi anni, la sociologia ha tentato di ricondurre 1 nel suo ambito l'economia, rivendicando un suo inserimento nell'ambito di una teoria generale dei sistemi sociali. Quanto questa posizione possa risultare utile al progresso di entrambe le discipline, non è problema che certamente si può avere la pretesa di affrontare e di risolvere in questa sede. Sarà bene, tuttavia, notare che, se è giusto cl1e quel dialogo tra sociologi ed economisti abbia sempre più a svilupparsi, è ugualmente giusto, anzi, oseremmo dire, necessario, che esso abbia a proseguire nei limiti degli sb·umenti di analisi e degli obbiettivi che sono propri di ciascuna disciplina; per evitare, specie all'economia, di ritrovarsi nuovamente in un punto da cui tanto faticosamente, negli ultimi anni, ha tentato, con successo, di allontanarsi. Ma venjamo al saggio di Ceriani e De Rita. Il processo evolutivo della letteratura internazionale nei riguardi degli aspetti socio-culturali dello sviluppo delle aree arreh·ate - a detta degli Autori - attraversa sei fasi. In una prima fase il sociologo è ancora portato a studiare i fenomeni con metodi · e strumenti di analisi e di azione in massima parte di carattere economico. A questa segue una fase in cui i fenomeni sociali incominciano a venire in rilievo pur poggiando essi ancora sul pri11s logico che è rappresentato dal concetto di « sviluppo economico ». È soltanto in una fase successiva - quando, cioè, datosi vita ad alcuni processi di sviluppo, si è notata « una contrapposizione che lo svolgersi di un processo di sviluppo (abitualmente importato e forzato) tende a far sorgere fra la civiltà tradizionale dei paesi in cui detto problema si attua e la moderna civiltà industriale che vi si importa ») - che il problema sociologico viene ad essere individuato nelle sue linee fondament~li. Da qui trae origine tutta una serie di lavori in cui si cerca di adattare teorie politiche od economiche, oseremmo dire cc prefabbricate», alle realtà proprie dei paesi arretrati. Ma ben presto ci si accorge che quelle realtà mal sopportano ciò; e la critica di questo atteggiamento « etnocentrico » caratterizza tutta una fase dell'evoluzione del pensiero sociologico sul problema dello sviluppo. Ma purtroppo a ciò non segue nella pratica un atteggiamento similare. Nell'ambito, però, degli studi sociologici, non do~ina solo una tematica di carattere generale e metodologico; anzi gli AA. sottolineano una tendenza verso studi a carattere applicativo, rel~tivi a « p1~oblemi sociali costituenti i fattori positivi dello sviluppo o a singole situazioni economico-sociali dei vari paesi ». Fatte queste premesse sullo stato della letteratura, nella parte seconda del 119 · 'BibliotecaGino ■ 1anco

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