Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

• nomici, tendenza dovuta, in parte,. ad una vocazione sociologica e politica di certi autori e· in parte cc alla convinzione che, pur. mantenendo la ricerca economica sui problemi dei paesi arretrati la propria autonomia concettuale e metodologica, essa ha bisogno di evolvere eGl arrichire i suoi concetti e i suoi metodi con elementi definibili dalle altre scienze sociali ». Troppo lunga, e al di là dei limiti di questa nota, sarebbe una rica.pitolazione di concetti e nomi che l'A. cerca di porre a raffronto .nelle pagine che seguono. Dal concetto di « eccedenza potenziale» del Baran, si passa, attraverso le critiche ad esso rivolte, all'applicabilità, sostenuta dall'Eckaus, e dal Rosenstein-Rodan, alle economie sottosviluppate del concetto del Kindleberger di cc squilibrio strutturale a livello dei fattori »; premessa questa per una puntualizzazione della teoria dualistica. Legati all'aspetto internazionale del cc dualismo» - avverte l'A. - sono pure i contributi del Myint, del Baldwin e, più recente, del Byé. D'altro canto, in questo ambito, sembra aver trovato riscontro in un'indagine del Kindleberger la tesi del Singer e del Prebisch sul peggioramento tendenziale della ragione di scambio internazionale dei paesi sottosviluppati. Tesi che trova in Nurkse e in Myrdal, quest'ultimo elaboratore del noto concetto di «causazione circolare e cumulativa», assertori convinti. Sul modello cumulativo di sviluppo, si inh~attiene, pure, il Leibenstein, cui si deve il concetto di cc sforzo minimo critico » • Schema questo che si riallaccia alla teoria dell'investimento e delle economie esterne, con la conseguente nozione di « attacco massiccio», del Rosenstein-Rodan, o di cc sviluppo equilibrato», del Nurkse, formula quest'ultima che - come avverte l'A. - sembra avere avuto fortuna maggiore dell'altra, dell' cc attacco massiccio ». Ma da sottolineare era pure il contributo del Rostow, la ben nota distinzione cioè del processo di sviluppo in tre periodi, cui si affianca, in posizione sostanzialmente analoga un altro grande studioso di problemi economici: il Kuznets. Nè si esaurisce qui la rassegna; ed un rapido cenno vien fatto al modello cc ricardiano » del Lewis, ed allo schema marxiano di « riproduzione allargata » che ha ricevuto i maggiori contributi ad opera del Domar, del Feldman e di Dobb (e qui ci sia consentito ricordare la polemica, vivace ed interessante, che quest'ultimo ebbe con Sylos-Labini nel Convegno sulle -aree arretrate tenuto nella seconda metà del 1960 a Napoli, ed in cui, appunto, egli pose l'accento sull'investimento nell'industria produttrice di beni strumentali, come determinante strategica del saggio di sviluppo). E ancora, ravvicinata alla concezione del Rostow, viene sottolineata l'importanza della costruzione del Perroux: gli ormai noti « poli di crescita », di cui pure ampiamente si discusse nel citato Convegno di Napoli. Un sucessivo paragrafo l'A. lo dedica ai contributi che hanno più specifico riferimento alla cc programmazione dello sviluppo »; e qui, oltre che ricordare nomi e tesi che già abbiamo avuto modo di incontrare, si sottolineano i contributi dello Scitovsky, dell' Arndt e, principalmente, di Saraceno. Si fa riferimento ad esperienze concrete, come quella indiana e si sottolinea l'importanza assunta nella discussione del problema dal cc piano in un'economia di mercato» in un proce~so di sviluppo economico. Noi ci fermiamo qui, non senza precisare che, se ci siamo soffermati 118 BibliotecaGino Bianco I \ . I .

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