! • di un monopolio, più che le pedane per il raggiungimento· od anche solo la promessa di un bene collettivo. Esse fanno- da adeguato complemento al, lanificio ed all'albergo, in previsione di un ulteriore sviluppo che non potrà aver luogo se non in orbita· con quelli precedenti. Si potrebbe dire che la Cassa è troppo spesso un « organismo dispen_. satore di fayori »? Forse. Ma ciò che qui interessa è di porre questa domanda che riflette un grosso dubbio: è veramente un fatto positivo che un industriale illuminato operi in maniera pressocchè incontrastata in una zona vergine, dando luogo a profonde modifiche di carattere ambientale, sia dal punto di vista sociale che da quello natura·le, proponendo una nuova forma di mobilità sociale, promuovendo una vasta corrente turistica che attualmente non può trovare sbocco che nell'unico a'lbergo esistente, sollecitando interventi di opere pubbliche e contributi statali la· cui oculatezza non è affatto garantita? O non è più giusto che gli strumenti di controllo governativo giuochino il loro ruolo, di intermediari tra l'iniziativa privata ed il pubblico interesse, o meglio tra le iniziative in senso lato e la necessaria identificazione e pianificazione delle aree industriali e turistiche? Le buone intenzioni non rappresentano una sufficiente garanzia; se l'Amministrazione comunale è cosl fiduciosa, ciò avviene evidentemente solo per motivi politici e campanilistici. Oggi che il controllo del Comune da parte del conte Rivetti è ancora più spinto, gra•zie alle ultime vicende elettorali, noi, ci si perdor1i la malignità, non ci sentiamo più sicuri che le buone intenzioni non trascendano i limiti dell'intervento, giovandosi dell'essere I comodamente coperte anche dal punto di vista ufficiale. Oggi al Comune si dice che « per il piano regolatore ci penserà il conte »; infatti egli ha già fatto eseguire i progetti della piazza del Gesù; oltre che dei due stabilimenti balneari, del night-club e dell'albergo, nei suoi studi di Firenze, dove sarebbe progettato anche il piano. Ma il solito dubbio si ripropone: è tollerabile che il piano di un Comune di quasi 5000 abitanti venga redatto da· persona che ha così notevoli interessi nella zona da rendere assai difficile l'obiettività di un progetto del genere? Inoltre, possiamo veramente sperare che sarebbe garantito il rispetto delle bellezze di natura? Non lo si direbbe, a· giudicare dal tipo d'inserimento attuato con l'edificio dell'albergo che di lontano rassomiglia ad una fattoria modello. Ci sembra a tal proposito che molto meglio si sarebbe fatto suddividendo la costruzione in piccoli blocchi, ciascuno di altezza non superiore al primo piano, sa·lvando dall'imponenza dell'attuale edificio la piccola, bellissima, con108 Biblioteca Gino Bianc ►
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