Nord e Sud - anno VIII - n. 20 - agosto 1961

La crisi siciliana e la Regione di Marco Cesarini Sforza I La giunta Corallo non è ( o non è stata: al momento in cui scriviamo la' vicenda è ben lungi dall'essersi conclusa) che un momento, una fase, e neppure la più drammatica o pittoresca, della lu11ga crisi che travaglia la Sicilia ormai da quattro anni. Nella impossibilità o, a·lmeno, nella estrema difficoltà di altre « aperture », tra le due soluzioni della crisi stessa, egualmente impossibili, suggerite dai due contrappdsti schieramenti (maggioranza convergente o maggioranza destrasinistra), una, ad un certo momento, si è dimostrata temporaneamente, e per un a'ccumularsi di circostanze politiche e psicologiche, meno impossibile dell'altra. L'im-passe era segnato ·da una constatazione molto semplice: la politica centrista o delle convergenze democratiche non aveva maggioranza, la maggioranza destra-sinistra non aveva una politica. A far quagliare la situazione sul secondo polo d'attrazione è stata, dopo quattro mesi di inutili tentativi, una serie di rea·zio11ile11tamente maturatesi e improvvisamente coagulatesi intorno al problema dello scioglime11to anticipato dell'Assemblea e alla nuova fase politica aperta a· Roma con la presentazione della mozione socialista di sfiducia al governo Fanfani. La paura di nuove elezioni, assai più che non il « frontismo » di Corrao contrapposto ~I « centrismo » di Pignatone, è stata determinante dell'atteggiamento finale del gruppo cristiano-sociale e del suo « voltafa·ccia » del giorno 30 giugno. Il grt1ppo socialista, a sua -volta, è stato unica1nente guidato, da un certo mome11to in poi, dal risentimento, per altro pienamente giustificato, contro le tenaci, scoperte e defatiganti manovre condotte dalla destra democristiana locale e dallo stesso gruppo dirigente della DC siciliana, nei loro tentativi di presentare la situa8 B bliotecaGino Bianco

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