• I è anche doveroso darsi d'attorno e sollevarsi. Incolpare gli altri è troppo comodo ». Più interessanti forse le lettere sulla povertà· al Nord, scritte 9 su 10 da settentrionali e cariche di polemica anti-meridionale e anti-romana. Una di esse inizia così: cc Ti scrive un rognoso piemontese per dirti di continuare a denunciare tutte le porcherie e le miserie della nostra Italietta che spende e spande il nostro denaro in divertimenti e svaghi vari , e arriva finanche a denunciare i deputati e senatori piemontesi che 110nsi occunpano dei problemi di casa loro ». Del Sud tutti parlano, afferma un altro, e nessuno si preoccupa della miseria delle Langhe e del Cuneese. Un avvocato riferisce un discorso sentito da un tizio in rafforzamento della tesi che cc noi paghiamo le tasse e i meridionali ne usufruiscono » : cc Se l'Italia non ci vuole o ci vuole solo per ~ farci pagare le imposte, dobbiamo pretendere l'indipendènza politica, unirci alla Valle d'Aosta e diventare u11a felice Svizzera ». Un impiegato protesta per l'addizionale pro-Calabria che gli è trattenuta dallo stipendio e si chiede: cc La tanto menzionata Cassa del Mezzogiorno imbottita dal povero Pantalone, a chi serve? ». Una sola in questo gruppetto di lettere è stata scritta da un meridionale, ed ha un curioso tono rivendicativo a rovescio. È chiaramente scritta da un qualche impiegato o studente, che reagisce cc al livore piemontese verso la gente del Sud » sostenendo: cc Non possiamo negare che nel Sud c'è della miseria, ma ce n'è anche nel Piemonte( ...) Nel cuore del vostro Piemonte attingono l'acqua dai pozzi tante volte con dei rospi e chissà che altra roba( ...) Aggiungiamo che tra le due miserie, qu.ella piemontese è ben più triste perchè vi manca il sole che invidiate ai meridionali, vi manca totalmente il mare », e così di seguito. Lettere come questa compaiono di rado e probabilmente sono scelte per suscitare altre polemiche che· si concludono invariabilmente con la lettera del torjnese di « buonsenso » cl1e dice: « vogliamoci bene ». Quattro lettere ancora riguardanti la miseria e i guai dell'Italia, si rnantengono sulle generali ed acct1sano vagamente le autorità. Ne è esempio tipico qt1ella del liberale che scrive: cc comprendo i poveri e la loro reazione. Gt1arite le miserie e guarirete il comunismo( ...) Oh, italiani dello stampo di Cavour e Giolitti, dove siete? » Si ricollegano a quegli argomenti le pocl1e lettere pubblicate tra 1naggio e giugno del '59 intorno al regionalismo, in qua11to anch'esse scritte quasi tutte da settentrionali (8 su 10) e per la maggior parte piene di rivendicazioni piemontesi, ad eccezione di una, valdostana. Tra i difensori dell'autonomia regionale troviamo un'assistente universitaria, la prof .ssa Costanza Costantino, che, parten·do dalla constatazione cc L'Italia una e i piemontesi servi in casa loro », sostiene che, « mentre cento anni fa decidevamo delle sorti politiche della penisola~ ora non siamo più padroni di ricostruirci un teatro distrt1tto senza il placet romano ». Il tema dell'Unità d'Italia nata dal Piemonte ( cc fu la libertà del Piemonte, conquistata a prezzo di sacrifici immensi ed incal86 Bibliotecaginobianco \
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