Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

........... - ....... ·-·-············-··-· .. ·- · - .... •-··-··-· .. ··· .. ··· .......................... _ . ............................................... -.. ........ .. .. _ . ........................................... ,_ ...... ,- . .............................................................................. , ............. , . .. ............. ., .. ..,_• ._ ........... .. ..................... 'M''.ll· ..................... - ., .......... -·· .......... - in nulla il risultato politico, che è la sola cosa di cui dobbiamo tenere conto quando decidiamo quale politica dobbiamo. fare. Lasci da parte, Enriquez Agnoletti, MacMillan e l'Europa quando parla di queste cose: e si limiti a dire che la distanza non c'è tra Stevenson e l'America da una parte e MacMillan e l'Europa dall'altra, ma tra Stevenson e lui stesso, e quelli dei st1oi amici che come lui si ostinano a' giudicare degli Stati Uniti in base a pregiudizi tradizionali della sinistra italiana. Qui vediamo infatti riaffiorare l'errore di sempre degli amici del cc Ponte »., lo stesso errore che anni fa li indusse ad abbracciare, più o meno apertamente, le fole della guerra batteriologica americana in Corea. L'errore di dimenticare gli essenziali momenti del '45-'48 : di dimenticare, cioè, che cl1i si è chiuso in blocco impenetrabile, chi ha tentato di espandersi in ogni modo, o con l'a·ggressior1e aperta o con la sovvenzione interna, è stata l'Unione sovietica; e che chi è sempre stato sulla difensiva è stato l'occidente. Dimentica11do o finge11do di dimenticare questi piccoli particolari, e dimenticando o fingendo di dimenticare l'effettivo regime che v'è in Russia ed in tutti i paesi comunisti (quando i democratici italiani dicevano di Stalin, prima del '56, le stesse cose che doveva dire Krusciov in un famoso rapporto, gli amici del cc Ponte » li trattavano da isterici dell'anticomunismo!), gli uomini come Enriquez Agnoletti riescono a giustificare una loro mitica e mistica equidistanza dall'occidente e dall'oriente, che si traduce in realtà, come nel caso della guerra batteriologica in Corea, in una scelta per i regimi aggressivi e totalitarii. Calamandrei polemizzò anni fa contro l'anticomunismo di Ernesto Rossi, accusandolo di soffrire dell'emiplegia della verità: in realtà chi soffriva veramente di emiplegia della verità era Calamandrei e di quella: malattia continuano a soffrire i suoi eredi della rivista fiorentina. Non è serio, poi, ed osiamo dire 110n è onesto, scrivere delle elezioni di Kennedy come se esse avessero portato ad un mutamento di regime negli Stati Uniti, come se l'America di Eisenl1ower fosse stata una specie di Spagna di Franco. Gli Stati Uniti di Eisenhower l1anno potuto commettere gravi errori di strategia e di tattica politica, così all'interno come all'estero, ma non hanno cessato di essere una grande nazione democratica, la: più grande nazione democratica del nostro secolo : e certe sue terribili fragilità sono proprio una funzione del loro essere una grande democrazia. Chi non comprende queste cose non ha mai meditato su che cosa è veramente una democrazia moderna. Non diremo che questo giochetto dell'equidistanza e del neutralismo è un giochetto da utili idioti: abbiamo troppa stima degli amici del « Ponte » per pensare che essi siano sciocchi o sciocchi reggicoda dei comunisti. Diciamo semplicemente che, stampando le cose cl1e stampano, scrivendo le cose che scrivono, essi non rendono un buon servizio alla causa della' libertà e della democrazia nel nostro paese e fuori del nostro paese. FEDERICO Gozzi 64 Bibliotecaginobianco

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