Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

• zionalmente impegnarsi a ~osì lungo termine). Fu in seguito al fallimento della conferenza di Buenos Aires, all'acquisto da parte di Cuba di petrolio sovietico e al rifiuto delle compagnie petrolifere di raffinarlo, che ebbero inizio l'inasprimento della riforma agraria e i sequestri delle aziende petrolifere americane. Il 6 luglio 1960, e dunque dopo un intero anno, nel corso del quale la politica cubana si era già ampiamente sviluppata nel senso che abbiamo detto e Cuba era diventata il megafono della polemica anti-USA, Eisenhower decise di ridurre la quota degli acquisti di zucchero a prezzo preferenziale. Il gabinetto cubano autorizzò allora Castro a disporre l'espropriazione di tutti i beni statunitensi nell'isola; e il 9 luglio Krusciov entrò apertamente nel g1oco, attacca11do violentemente il governo di Washington ed affermando che gli cc artiglieri sovietici, coi loro missili, avrebbero potuto difendere il popolo cubano ». Tre giorni dopo, il 12 luglio, il Primo Ministro sovietico mise sotto accusa, in un'intervista, tutta la politica statunitense verso l'America Latina e definì la dottrina di Monroe cc un cadavere che appesta l'aria ». Come si vede il problema non era ormai più un problema di rapporti tra Stati Uniti e Cuba: l'intervento massiccio dell'Unione Sovietica altera va fondamentalmente i dati della questione. Una delle risposte di Washington fu quella di accelerare un piano per l'America Latina: gli Stati Uniti, che nell'agosto '60, in due riunioni ten11te a San J osé di Costarica, r1on erano riusciti ad avere dagli altri stati latino-americani che un appoggio assai condizionato per la loro posizione su Cuba (invece la dittatura dominicana di Trujillo fu apertamente condannata dall'Associazione), lanciarono a Bogotà un piano di svil11ppo del continente americano, cl1e metteva l'accento su certe indispensabili riforme economicl1e e sociali e che assicurava l'aiuto finanziario diretto del più ricco e pote11te paese del conti11ente. Ma Castro, frattanto, sviluppava, all'assemblea delle Nazioni Unite, il suo atto di accusa contro gli Stati Uniti, appoggiato da Krusciov in persona, ren,dendo così ancora più evidente che l'America Latina era diventata un obiettivo di prima linea nella guerra fredda. E quando il Dipartimento di Stato presentò alla Segreteria delle Nazioni Unite la sua risposta all'attacco di Castro, questi replicò alle parole di vVashi11gton nazionalizzando le ultime quattrocento imprese private statunitensi: una replica a cui gli Stati Uniti opposero, con decisione forse frettolosa, l'embargo (un embargo da cui erano esclusi i generi alimentari e i medicinali) sulle esportazioni a Cuba. 38 Bibliotecaginobianco

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