Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

bian·co del Dipartimento di Stato afferma senza mezzi termini che Castro sembrò per un certo periodo deciso a plantenere le sue promesse sul piano sociale formulando « programmi concreti » che cc I?-essun futuro governo di Cuba· può pensare di trascurare »), c'entra molto meno di quanto di solito si pensi; come c'entra meno di quanto amino pensare i democratici di sinistra il viso delle armi che gli americani avrebbero fatto alla Cuba rivoluzionaria. Non si dimentichi che Castro in persona era assai perplesso, in principio, sulla nazionalizzazione di aziende diverse da quelle elettriche e telefoniche, poichè pensava che essa avrebbe potuto ostacolare invece che agevolare l'industrializzazione accellerata del paese. In realtà la svolta della rivoluzione cubana fu 11n risultato, innanzi tutto, del suo acceso nazionalismo e della coloritura anti-USA che questo finiva fatalmente con l'assumere. In effetti, contro chi doveva esercitarsi il nazionalismo cubano se non contro I' cc imperialismo » yankee? contro chi si sarebbe fatta la cc cubanizzazione » se non contro i cc monopoli » stranieri, e cioè statunitensi? I comunisti, infiltratisi nella rivoluzione castrista, spingevano, per ovvie ragioni, in questa ,direzione; e nella stessa direzione era portato lo stesso Castro dalla logica del suo acceso nazionalismo. I sequestri e le nazionalizzazioni di beni statunitensi, che nelle direttive dei comunisti dovevano funzionare .da catalizzatorj di questa tendenza, assumevano per il leader cubano valore di simbolo della sua indipendenza. E a questo punto si produceva la prima incrinatura nel fronte castrista: i dirigenti moderati iniziatori della rivoluzione, ten,devano a dissociarsi dal1' estremismo dei loro colleghi, i quali, per ciò stesso, erano portati ad appoggiarsi sui comunisti. La logica di questa situazione induceva Castro a mettere sempre più da parte il programma democratico della sua rivoluzione e ad accentuare il carattere dittatoriale del st10 governo; e a sua volta questo suo atteggiamento accresceva le diffidenze e l'opposizione dei suoi antichi seguaci. Di qui le persecuzioni, le liste di proscrizione, gli arresti, i processi, le condanne, le fucilazioni dei vecchi partigiani del movimento rivoluzionario; di qui quelle che il documento del Dipartimento di Stato ha chiamato, forse con qualche esagerazione, le cc litanie della rivoluzione ». Pure, è vero, che mai si vide una rivoluzione divorare così presto i suoi figli: il contrasto divenne spaccatura verticale e il regime di Castro si avviò rapidamente a diventare il primo regime socialista dell'America. Si è affermato con molta disinvoltura che la principale responsabilità della rottura tra gli Stati Uniti e Cuba si debba far risalire soltanto 36 Bibliotecaginobianco

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