cato dal Dipartimento di Stato il 3 aprile di quesf anno si legge che « la rapacità dei dirigenti, la corruzjone del governo, la brutalità della polizia, l'indifferenza del regime per le necessità della popolazione nel campo dell'istruzione, della sanità e degli alloggi, della giustizia sociale e delle possibilità di sviluppo economico costituivano, a Cuba come altrove, un aperto invito alla rivoluzione » . I partigiani della Sierra Madre, tutti o quasi borghesi, con1e il ceto medio dell'intera isola, costituivano una delle due correnti cl1e si sono dette: quella, appunto, che si riconosceva nelle dichiarazioni programmatiche di parte castrista del luglio 1957, le quali promettevano solennemente elezioni generali e garanzie di tutte le libertà politiche democratiche e di tutti i diritti civili. L'altra corrente, più difficile da individuare, può essere anch'essa, tuttavia, riconosciuta: non era certo un caso che accanto a Castro si ritrovasse un Alberto Bayo, vecchio ufficiale spagnolo antifrancl1ista, esperto di lotta partigiana, le cui idee erano certamente d'impro11ta marxista, o un Guevara, che era già stato consigliere di Arbenz durante i fatti del Guatemala un uon10 che cercava una sua rivoluzione nel continente americano per diventarne il capo segreto: cc Noi rivoluzionarii pratici - doveva dire poi Guevara - non facciamo che attuare le leggi previste dallo scienziato Carlo Marx » ! Nè è un caso che l'apr parato comunista cubano abbia deciso di appoggiare la rivoluzione castrista, esso cl1e pure aveva dato qualche ministro a Batista negli anni precedenti, allorchè Castro adottò la tattica del terrorismo nelle città. Questo tipo di azione permetteva infatti ai comunisti possibilità di inserimento che la lotta partigiana sulle montagne non avrebbe consentito; e d'altro canto la disciplina dei gruppi di azione partigia11a nei centri urbani, organizzati sul modello comt1nista, e lo studio delle tecniche di azione erano di per se stesse un modo di penetrazione ideologica. Insomma, all'interno dell'azione rivoluzionaria clandestina si veniva ad inserire un'azione clandestina comunista, che in parte appoggiava la lotta· generale e in parte perseguiva coi fini particolari: i comunisti, secondo un metodo classico, s'infiltravano in un corpo estraneo e si preparavano a dargli anima od a paralizzarlo. Se si tiene presente ciò si compren·de meglio, forse, quella svolta della rivoluzione castrista cl1e nè i critici di parte liberale nè gli esaltatori di parte comunista, çla Sartre a Wrigl1t Mills, sono mai riusciti a spiegare soddisfacentemente. In quella svolta il programma sociale della rivoluzione castrista, che pure era abbastanza avanzato (il libro 35 Bibliotecaginobianco
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