....................................... ·-··················· .. ,· ........................... -. . -. .. _. ........................ ................................................................ _ ........................... -- ······································ .. · · .. .......................................................................................................................................................................... , -· ha adeguata possibilità di smercio. Il pericolo della sovraproduzio11e, infatti, ispira tutto il sistema proposto per una politica comune. Gli avversari di tale sistema trovano uno dei loro argomenti proprio nella confutazione del « pessi1nismo >> che ispirerebbe a tal proposito il Piano. In verità, su tutti i mercati mondiali di prodotti agricoli non esiste più attualmente equiHbrio tra l'evoluzione della offerta e qnella della domanda; molti Paesi hanno reso ii1dipendenti i loro prezzi interni da quelli dei mercati mondiali e la ituazione è caratterizzata da un forte aumento di scorte. In particolare in tutti i s i Stati, esistono regolamentazioni per garantire la vendita la tal)ilità dei pr zzi e dei mercati facilita la sovraproduzione, siccliè la politica d i prezzi quale sostegno dei redditi si è dimostrata p r quell eh è: un fc.tttore di crisi dell'economia agricola. Qt1indi è evicl nte che solo il ri~anarnento delle strutture agricole, la diminuzion clei costi cli 1)roduzio11e il 1)otenzia1ne11to delle colture ancora proficue l'abl anelano di c1uelle in IJ rdita potranno sanare la crisi clell'agricoltt1ra. Inoltre poichè 1 agricoltura costi tu i c la part più debole dell' economia euro1J a, si farà s ntire sernpr più acuta l'i1 ·ufficie11za della infrastruttura econo1nico- ocial co11 l' abohzione clell n1isure di protezione nazionale l'espan ion conomica non controllata tenderà ad aggravare Ja disparità region·1l e lp ndo in modo particolare le regioni già strutturahn nt m no fa orit . Bisogner~t <lu11que prevenire tale fenomeno con u11 int rv 1 to )tal)ilizzat >r d lla Co1nnnità, soprattutto volto ·1d ad gt1ar I form cli concluzione e il riorclinarnento delle aziende. Di qui una s rie di inter nti 1)ro1)osti cl1 Man ·holt per l'incorporame11to d ]le aziend cli ampi zza insufficjcnt e la frantumazione del latifondo im1)roduttivo, per i piani cli 1JoniEca integrale, per il regola1nento di un quo ca11one d affitto per ]a rifor1na del credito. Queste misur t ndono 1Jr valente1nente alla creazione di una azienda agraria famigliare suffici nte11ente a1npia 1) r consentire l'occupazione a tempo com1)leto dei due o tre lavoratori che una fa1niglia 1JuÒcontare, e per procurare loro un reddito familiare eql10 ris1Jetto a gruppi professionali comparabili . ..t\.ncl1e1impre a co11mano d'opera salariata l1a possibilità di operar positiva1nente con una razionale divisione del lavoro, accanto all'azienda familiare, favorita fra l'altro dall'applicazione di differenti siste1ni di coltivazione. Questa impostazione generale dei problemi strutturali e di mercato è sufficientemente chiara e motivata nel Piano ~ansholt. Tuttavia è stato notato un certo squilibrio tra l'importanza attribuita alla politica 28 Bibliotecaginobianco
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