Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

sempre più diffuso nell' agricoltura dei Paesi dell' Europa settentrionale. L'urgenza e l'indifferibilità di un complesso riordinamento delle strutture agricole deriva, oltre che da prevalenti esigenze di sviluppo economico e di giustizia sociale, dalla necessità di consentire alla nostra economia agricola di inserirsi senza contraccolpi troppo violenti nel contesto economico europeo, al termine del periodo transitorio del Mercato comune, secon,do le proposte formulate dal Comitato Economico e Sociale della C.E.E. sulla scorta del cc Piano Mansholt ». Tali proposte hanno lo scopo di co·nsentire progressivamente la libera circolazione delle merci nella Comunità. Alla base di questa operazione commerciale, però, c'è, prevista dal Trattato, l'instaurazione di una politica agricola comune che dovra fondere, sostituen,dosi ad esse, le politiche agricole nazionali. Il Piano Mansholt prevede pertanto il coordinam·ento della politica strutturale, l'armonizzazione della legislazione e un'organizzazione comune di mercato, obbiettivi che gli Stati membri dovranno raggiungere coordinando le loro politiche agricole secondo certi criteri di pianificazione politica e commerciale. Come è noto, la messa a punto delle proposte dell'on. Mansholt ha incontrato avversioni fortissime; e gli esperti del Consiglio dei Ministri della C.E.E. sono tuttora alla ricerca di affannosi, elaborati quanto precari, compromessi, sulla base di sollecitazioni particolaristiche e settoriali di ambienti agricoli ed industriali dei sei Paesi. Le osservazioni degli agricoltori muovono in genere da preoccupazioni protezionistiche, dalla ricl1iesta di difendere il prezzo dei prodotti agricoli al più alto livello attuale. Si afferma in sostanza che la protezione consentita dal Piano Mansholt è insufficiente e che occorre pertanto ricorrere non solo ai dazi doganali ed ai prelievi, ma anche alla fissazione di contingenti. Si sostiene inoltre che l'avvicinamento dei prezzi fra i sei Paesi non deve avvenire a un livello intermedio, bensì al più alto livello esistente, attualmente quello tedesco. Da parte di industriali e finanzieri si critica invece il Piano sia per la sua ispirazione dirigistica in materia di organizzazione di mercato e di formazione dei prezzi, sia perchè la preferenza da esso ac - cordata alla p,roduzione agricola comunitaria ostacolerebbe la espansione -degli scambi commerciali con i paesi terzi, in particolare con quelli sottosviluppati. · Queste due posizioni so·no in contrasto tra loro: per la prin1a, in25 Bibliotecaginobianco

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