Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

• direttamente o indirettamente legati all'esistenza del mezzo vegetale» (p. 100). Non è più così oggi « perché la ricerca di risorse minerali, facilitata in qualsiasi punto del globo per la possibilità di trasportarvi i mezzi di esistenza e di protezione, rompe questa solidarietà biologica tra l'uomo ed il regno vegetale ed animale, isola il problema dei rapporti tra la vita dell'uomo e .i fattori fisici della natura inerte » (p. 101). L'uomo alla ricerca di una sempre maggiore sicurezza ha condotto una efficace lotta contro i suoi avversari naturali, modificando così l'ambiente, da una parte, e determinando un brusco accrescimento della popolazione, dal1' altra. Se oggi si parla di una superiorjtà dell'europeo sull'individuo che vive in ambiente tropicale, ciò si deve al possesso, da parte del primo, di tecniche sanitarie e residenziali, di regole di vita e di profilassi che gli permettono di rinchiudersi in una specie di microcosmo nel quale l'influenza dell'ambiente è ridottissima. Il popolo sottosviluppato, d'altronde, facendo sue le tecniche dei paesi sviluppati, va acquistando ormai un conforto finora sconosciuto nel suo ambiente geografico. Perciò, né questo né molti altri possono più valere come criteri di discriminazione (per esempio: il sistema alimentare). In realtà, i grandi gruppi umani si differenziano molto più per le loro condizioni di esistenza che per i caratteri fisici o per le necessità di adattamento a degli ambienti naturali diversi o per i diversi sistemi alimentari. Si impone, pertanto, uno studio quantitativo delle condizioni di esistenza dei gruppi umani, studio che è, però, ancora molto imperfetto. Esso urta, infatti, in una prima difficoltà fondamentale: « la disparità tra l'organizzazione della vita delle società che indugiano in un'economia naturale e quella delle società che hanno raggiunto in gradi diversi lo stadio dell'economia monetaria » (p. 121). Per George il problema maggiore sembrerebbe, dunque, essere più un problema di ineguale sviluppo tecnico ed economico che un problema, ad esempio, di sovrapopolamento posto a priori e senza distii:izione delle basi economiche del sovrapopolamento stesso. Ma, non potendo definire i paesi arretrati tecnicamente ed economicamente in base a criteri numerici relativi ai loro redditi e alle disponibilità individuali di esistenza, in quanto non è possibile la conversione jn dati numerici dei fattori materiali di esistenza, il George ritiene opportuno caratterizzare questi paesi attraverso quozienti direttamente espressivi del loro sottosviluppo tecnico ed economico, quali i quozienti di consumo di energia meccanica, di produzione dell'acciaio e del cemento. Quindi, per estrapolazione, ammette che ai quozienti bassi suddetti corrispondono paesi a. basso tenore di vita. Così, d'altronde, conferma anche l'esperienza Sotto e s_ovra-popolamento, maximum e minimum ed anche optimum di popolazione sono, per il George, tutti rapporti tipicamente cc circostanziali » : non hanno, perciò, nessun valore assoluto su scala mondiale. A questo punto, tuttavia, l'Autore è costretto a fare una serie di considerazioni che fanno prendere una direzione più giusta alla sua indagine. Tutti i paesi economicamente arretrati, per i quali il problema del rinvenimento rapido di risorse nuove è difficile a risolvere, sono caratterizzati da tassi di accrescimento naturale compresi tra 1'1,5 ed il 2,5% all'anno (a ·126 Bibliotecaginobianco

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