Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

generale, la liberazione dell'emigrazione dall'equivoco i11 cui versa. Difatti lo squilibrio finanziario del primo centro-pilota ruota intorno a due voci esageratamente assorbe11ti: l'apparato impiegatizio eccessivo (ma si è trascurata l'istituzione di un centro studi capace di elaborare la massa di materiale a disposizione per predisporre una didattica adegt1ata) e l'istituto convitto, che ospita gratuitamente allievi, istruttori e assistenti sociali. Un impegno eccessivo che mette in discussione lo stesso principio istitutivo dei centri residenziali, in assenza di autonome fonti di introito. Basterebbe invece limitare i progetti (ci riferiamo in particolare a quello de Martino) a dimensioni meno pretenziose, ovvero sfruttare l'organizzazione dei corsi di addestramento istituiti dal Ministero del Lavoro, per i quali, nell'esercizio in corso, è stata approvata una spesa di 30 miliardi e 400 milioni. Si tratterebbe, è vero, di mettere ordi11e nei circa 1000 centri sparsi in tutto il territorio nazionale (il Mezzogiorno è rimasto ancora una volta al di sotto delle cifre percentuali fissate dalla legge istitutiva) molti dei quali risultano gestiti in modo non rispondente alla realtà produttiva, ovvero inadeguati a raggiungere livelli accettabili per incapacità dirigenziale o per mancanza di attrezzature. A correggere questi scompensi è sperabile che si provveda non appe11a la commissione d'incl1iesta nominata dal Ministro Sullo avrà co1npletato i suoi lavori; ma sarebbe altrettanto necessario eliminare i tanti organismi settoriali operanti nel campo dell'addestramento operaio, organismi tra i qt1ali sono sorti solidi diafram1ni, impostazioni divergenti, orientamenti tecnologici superati dalla moderna struttura prodl1ttiva. Infine il problema di fondo dell'emigrazione. L'esportazione di eccedenze demografiche sarà una componente efficiente nel piano di svilt1ppo del Mezzogiorno a patto che non risulti l'unica politica a favore del Sud, ed a misura che la sua gradualità e correlazione con le altre forme di intervento stabilisca un equilibrio dinamico tra la maggiore offerta di mano d'opera e la capacità di assorbimento locale, livello raggiungibile, beninteso, attraverso un maggior vollrme di investimenti produttivi e l'accelerato impulso all'addestramento professionale. L'impegno per l'industrializzazione meridionale resta il problema preminente - la saturazione di alcune aree settentrionali vi ha aggiunto una dose di t1rgenza - entro il cui programma va inserito deme un'imminente apertura. Ciononostante l'apparato iinpiegatizio è rimasto inalterato, mentre sono stati licenziati tutti gli istruttori tecnici. 115 Bibliotecaginobianco

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