Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

indicano prevalentemente qualità di tipo intellettuale e sociale, mentre in quelle degli' altri tre gruppi tale preponderanza si sposta verso attributi che mettono in rilievo qualità più intimamente legate alla sfera istintiva ed emotiva » 6 • Un'altra domanda alla quale cc Specchio dei Tempi » può offrire via via risposte interessanti può essere formulata sul modo come si vanno modificando questi atteggiamenti, ammesso che una certa modificazione vi sia. Solo cinque o sei anni addietro, ad esempio, quando l'immigrazione era nella fase del suo primo grosso sviluppo, moltissime erano le lettere dei settentrionali che insistevano sulla infingardaggine e la poca voglia di lavorare del n1eridionale. Nelle lettere prese in esame per gli ultimi due anni, questa è una opi11ione che ci sembra molto cambiata. La ragione di ciò potrebbe essere ricercata probabilmente nella continua smentita datane dagli immigrati a quanti si sono trovati a contatto con loro sul posto di lavoro. La posizione generale settentrionale, o meglio pien1011tese e torinese, è ancora una posizione di difesa e di incomprensione, anche 11ei casi di maggiore apertura; è la posizio11e del più forte, di chi nel migliore dei casi accetta il meridionale ( cc l'altro », colui che proviene da ambiente diverso, e di cultura diversa), soltanto quando esso si adegua al suo clichè, ai suoi modi di vita. Vi sono sfaccettature diverse di questo atteggiamento, con due punte, di ripulsa xenofobica ad oltranza, e di accettazione a condizione che cc l'altro » si immedesimi, divenga come loro. C'è in questo, innanzitutto, la convinzione della superiorità del proprio gruppo e della propria cultura, e la possibilità per il membro dell'altro gruppo di inserirsi, ma a prezzo dell'abbandono delle proprie caratteristiche culturali. Manca quindi la possibilità di uno scambio paritario, di una mediazione tra le due culture che conservi il positivo dell'una e dell'altra; questa mediazione~ però è possibile al singolo, a colui che si adegua 7 • L'atteggiamento •del meridionale, anche nelle punte più chi11se, di 6 ADA Fo:r,._121, Sullo stereotipo del meridionale italiano, in « Rivista di psicologia sociale », anno III, n. 4, 1956. Altri studi sul pregiudizio etnico sono: il citato di BATTACCHI;CANESTRARI, Psicologia del pregiudizio sociale, in « Rass. Psico!. gen. clin. », 1959, fase. II; FULCHIGNONI, Gli stereotipi nazionali, in « Atti X Convegno Psicol. It. », Firenze 1955; MESCHIERI, Contributo sperimentale allo studio degli stereotipi regionaU in Italia, suppl. a « Ricerca scientifica », 1957. 7 Ciò concorda grosso modo con i risultati dei lavori di Battacchi e Canesh·ari, dai quali risulta che gli studenti settentrionali si sono visti tutti al positivo, e così li hanno visti gli studenti meridionali. Lo stereotipo del meridionale risulta diverso, in quanto i settentrionali hanno dato loro caratteristiche negative ( cc impulsivo, focoso, geloso, furbo, vendicativo »), mentre a queste stesse, giudicandosi, i meridionali hanno aggiunto aggettivi come « intelligente, allegro, generoso, simpatico »; mai, però, qualcuno di quelli usati per i settentrionali ( « pratico, attivo, cordiale, dinamico » ecc.). 103 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==