Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

suoi quattro figli. Non è chiaro se la donna, maltrattata dal marito, senza lavoro e arrivata al limite della sopportazione, ha tentato davvero di uccidere sè ed i suoi figli o piuttosto ha inscenato il tutto. Il caso non sarebbe per questo meno terribile se si pensa che la donna nella sua miserrima stanza del quartiere Pozzo Strada, quando i vicini sono intervenuti, richiamati dalle grida della bambina di cil1que anni, ha chiesto, innanzitutto, i giornalisti dello « Specchio dei tempi ». Ed infatti, questi ultimi sono arrivati al volo, ancora prima cl1e la polizia. I casi esaminati sono tutti quelli riguardanti meridionali: le lettere sono però scritte sedici da settentrionali e cinque da meridionali. Solo due lettere di meridionali prospettano un caso personale; e, fra tutte, undici sono quelle che riguardano casi di immigrati. Nelle lettere dei settentrionali è avvertibile purtroppo quasi sempre un certo paternalismo di fondo, e un certo non simpatico compiacimento per· 1a propria bontà e generosità. Si resta comunque sempre sul piano di una San Vincenzo con l'aspetto cc più moderno » di benefica resa pubblica. Due lettere -di settentrionali parlano di casi torinesi, affermando che occorre occuparsi dei guai propri prima cl1e degli altri. Un settentrionale ha aperto una sottoscrizione per cc i due sposi romani digiuni da due giorni che hanno tentato un furto in chiesa per sfamarsi » ( cc soltanto i torinesi hanno dimostrato concretamente la loro pietà per i coniugi romani »). Poche, pochissime lettere (dt1e in due anni) sono state pubblicate di immigrati cl1e chiedono ait1to, anche se è facile immaginare che ogni giorno alla redazione della cc Stampa » ne arrivi qualcuna. Eccone una, esemplare: cc Ho trentacinque anni e tre figli di otto, cinque anni e dieci mesi. Mio marito lavora tre o quattro giorni la settimana. Siamo arri vati da Troia, ci hanno detto che i torinesi hanno tanto cuore. Non domando altro che un letto perchè i bambini possano riposare: l'unico che abbiamo a prestito dai vicini non è sufficiente per cinque persone. Sono sicura che mi accontenterete e ve ne sarò sempre riconoscente ". Lo stereotipo del meridionale Tentando di raccogliere delle considerazioni che tengano conto della limitatezza del materiale esaminato, e fondamentalmente della 5elezione operata dai curatori della rubrica, si pongono subito alcune domande, alle quali questo breve esame non può dare una risposta, che sia qualcosa di più della semplice indicazione. Come sia nato e si sia formato lo stereotipo del meridionale può essere argomento di uno studio particolare, che dovrebbe risalire molto indietro, almeno al periodo dell'unificazione, quando la burocrazia piemontese trasferita 21 Sud ad amministrare il _nuovo regno, diffuse al Nord le prime opinioni sul carattere dei meridionali. Nel Diario del Solaroli è scritto: cc Dirò ora due parole sulla tanto decantata Napoli dal bel clima. La popolazione è la più brutta ch'io abbia mai veduta in Europa dopo Oporto, ma 101 Bibliotecaginobianco '

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